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Barcelona di David Pintor: arte, libertà, mare e leggerezza

Chi è il protagonista della Barcelona di David Pintor? L’uomo ritratto in tutte le tavole è un pittore? Se ne va in giro per la città in bicicletta e non smette di disegnare (seduto al Bar El Born mi ricorda un po’ Perec che scrive per tre giorni dal caffè di Place Saint-Sulpice). È un alter ego di Pintor? O un pretesto fantasioso, o un vero modello che Pintor segue dappertutto?

pittore in bicicletta

Mi piace riflettere sui processi creativi, immaginare l’illustratore che si fa attrarre dagli angoli più magici di Barcellona, che si ferma a osservare a lungo e intanto scatta qualche foto e fa qualche schizzo sul taccuino; poi, a casa, sistemerà tutto e finirà colorando al computer.

Barcelona

di David Pintor, Kalandraka, 2019

Barcelona di David Pintor

Barcelona, l’albo di David Pintor, è un’originale guida turistica senza parole, nata da una sistematica osservazione mescolata alla personale percezione, e illustrata con quella parte del cuore in cui ha sede lo stupore. La pubblica Kalandraka nella collana Città, e sempre di Pintor nella stessa collana troviamo anche Venezia (disponibili solo in altre lingue Lisbona e Compostela).

Barcelona è stato selezionato nel 2017 per il progetto internazionale Libri senza parole: destinazione Lampedusa, ideato e promosso da Ibby Italia, con lo scopo di creare una biblioteca per i ragazzi dell’isola, italiani e stranieri, con i migliori libri senza parole del mondo (storie illustrate che sanno annullare le barriere linguistiche e culturali).

Una trovata speciale di questo libro sono le quattro cartoline allegate (da un viaggio, giustamente, ci si porta a casa qualche souvenir). Le cartoline, 24,5 × 16,5 cm come la dimensione delle pagine, possiamo regalarle, spedirle, conservarle o appenderle come piccoli quadretti, come se fossero foto ricordo.

le cartoline presenti nel libro

Ma chi è allora il protagonista di Barcelona? È l’uomo col taccuino (ma è un pittore? un sognatore?). È Gaudì, attraverso le sue opere colorate che prendono vita? È Barcellona, la sua magia? E cosa rende una città, una città magica?

Sfogliando questo albo si respira un’aria che sa di libertà, leggerezza, arte e mare.

Il vento soffia, fa volare ombrelloni e sdraio e smuove addirittura i monumenti; le foglie che cadono sembrano stelle; i gabbiani sono numerosi e stridono (e guarda, ce n’è uno che sta per posarsi su un lampione sospeso che dondola!).

interni di Barcelona

Il pittore può volare aggrappandosi alle zampe di un gabbiano, dipingere seduto sulla torre campanaria di una Santa Maria del Mar galleggiante, e suonare il violino ovunque in bilico (su una scultura alla Fondazione Joan Miró, per esempio). Perfino i pesci volano, davanti a Casa Batlló, e ci entrano dalla finestra; la bicicletta sa impennare e riesce a camminare sulla gronda della Pedrera.

La gravità non è più un limite. Perché la luce del mare diventa la luce del cielo, e tutto diventa luce o aria o acqua o azzurro, di una limpidezza che rende possibile una magia incredibile.

dettaglio di Barcelona

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