Una delle domande che più spesso mi rivolgono le mamme durante le letture in biblioteca o da Beemama è: quale libri mi consigli per tenere buono mio figlio/a che non sta mai fermo/a e ogni volta che provo a leggere si alza e se ne va?
Dopo aver fornito loro qualche consiglio sul come leggere e sulla creazione dell’ambiente adatto alla lettura, cerco di immedesimarmi nella situazione e di suggerire alcuni libri adatti. Libri che devono far presa sui bambini al primo colpo. Libri testati, vincenti, che divertono, che incuriosiscono e coinvolgono, che stimolano il lettore a dare il meglio di sé, a immedesimarsi, a fare i versi, canticchiare, giocare.
Libri che tengono i bambini incollati alle pagine. Libri come Buchi e Bruchi di Gek Tessaro.
BUCHI E BRUCHI, Gek Tessaro, Lapis 2014
L’ho avvistato alla Fiera di Bologna presso lo stand di Lapis e ho pensato: ssssssì! L’ho riconosciuto subito, anche se formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso.... Leggi e copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome... Leggi sono cambiati, si tratta di una felice riedizione, con piccole modifiche interne, di Quattro animali e un buco pubblicato da La Coccinella nel 2003 nella collana Storie piccole così.
Il soggetto è spassoso, il testo è scritto in rima, le immagini sono il frutto di un vivacissimo mix di collage e colore tanto caro a Gek Tessaro. L’unica “pecca” dell’edizione precedente era il formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso.... Leggi (piccino picciò) che davvero non rendeva giustizia alle illustrazioni e non dava abbastanza respiro al testo.
Tutto risultava sacrificato e il fatto di avere fra le mani un quadrottolibro dal formato quadrato, che viene scelto solitamente per la prima infanzia (0-3 anni), perché comunica immediatezza, equilibrio, stabilità e non... Leggi piccolino faceva pensare a un target baby (intorno ai 2 anni). Ma aprendolo e leggendolo, il contenuto spiazzava: testo non breve e non immediato, trama articolata. Perfetto secondo me dai 3 anni.
Questa edizione di Lapis, 20×20 cm, rimette tutto a posto e dà a Cesare quel che è di Cesare (sarà contento anche Gek Tessaro…).
La storia comincia così:
Nel grande silenzio della savana
si sente una voce lontana.
Bè, come canto è molto stonato
chi corre e strilla tanto allarmato?
È uno struzzo terrorizzato inseguito da un gorilla che vuole tirargli il collo! Il povero pennuto, quasi spacciato, sente che la sua fine è vicina e ficca la testa dentro un buco (un po’ come a nascondersi sotto la sabbia). E aspetta così combinato di essere pappato.
Ma il gorilla, scrive Tessaro, non essendo un’aquila e neppure un sapiente, adesso non vede più niente. Cioè non si accorge che lo struzzo sta lì di fronte a lui con la testa infilata nel terreno.
Stessa sorte capita poco dopo a un rinoceronte affamato che insegue una gallina starnazzante. Quando lei, ormai rassegnata, butta la testa in un buco, scompare magicamente dalla vista del suo carnefice… che non essendo una volpe e nemmeno un sapiente, adesso non vede più niente.
Guardate che faccia ha questo povero rinoceronte! E pensare che nella scena prima sembrava furioso e feroce…
Intanto, sotto terra, struzzo e gallina si imbattono in un bruchetto rigato e hanno tutta l’intenzione di divorarselo.
Ma lo scaltro animaletto, alla fine, riuscirà a prendere tutti per il naso e risulterà l’unico vincitore della storia.
Aspetta oggi, aspetta domani, struzzo e gallina sono ancora là, come due salami!
Come avete capito, soggetto, testo e illustrazioni sono di Gek Tessaro, quindi tutto funziona a meraviglia. Le rime sono curiose e spiritose, le espressioni degli animali buffe ed eloquenti, la piega che prende la vicenda surreale. Insomma, gli ingredienti concorrono a farne un libro indicato per tutti i bambini, molto giocoso e fantasioso.
Mamme, papà, nonni e insegnanti: date il meglio di voi nella lettura, accompagnatela con smorfie e coccococcodè, calatevi nella parte e non trattenetevi dal ridere. Vedrete che i bambini vi verranno dietro con gioia, altroché alzarsi e andarsene via.
Perché l’ippopotamo è scomparso?
Infine una domanda per l’editore: perché l’ippopotamo della vecchia edizione è scomparso e, al suo posto, è stato messo il rinoceronte? Cos’è che non andava nell’ippopotamo? Forse è stata una scelta di Gek?
Non che abbia qualcosa contro il rinoceronte, ma la curiosità è donna 🙂
Ecco la risposta di Gek Tessaro!
Indovinate? Dopo qualche settimana dalla scrittura di questo post, è arrivata la risposta di Gek Tessaro! Grazie all’editore Lapis per aver contattato Gek.
Godetevela tutta:
«Ovviamente la scelta è stata mia perché la mia infanzia è stata martoriata dall’ippopotamo (cantando: Pippo, Pippo Pippo Po, Pippo Pippo Pippo Po) e poi mi pareva che per parlare di ostinazione senza cervello fossero più adatti gli spigoli del rinoceronte. In ultimo capita, come è giusto che sia, che il nostro amore per un nostro personaggio possa irrimediabilmente finire e siccome i Lapis non sono così pignoli e pedanti come altri editori, possiamo dedicarci anche a questi tradimenti senza rimorso né percosse».