Qualcuno direbbe che la letteratura è nei dettagli, e forse ha ragione – circostanze minute, particolarità che creano un’atmosfera e allo stesso tempo sembrano celare un mistero più grande.
Ecco, Come il sole arrivò da Coco è ricchissimo di dettagli, è quasi una carrellata di dettagli, lucenti e gialli come il sole.
Come il sole arrivò da Coco
di Bob Graham, traduzione di Elena Spagnoli, Pulce Edizioni, 2019

In copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome Leggi è notte, in cielo brillano le stelle e uno spicchio di luna, bianche come la neve sui tetti, sugli alberi e sul giardino; a una finestra, l’unica ancora illuminata, stanno, come in un rettangolo giallo, una bambina e un cane.
Nel frontespizio vediamo la stessa bambina e lo stesso cane che si preparano per andare a dormire, la mamma e il papà li baciano e rimboccano le coperte.
I risguardiRisguardi di copertina, detti anche sguardie o risguardie: sono i primi fogli che troviamo aprendo il libro (quello di sinistra Leggi invece sono tutti gialli, come un’anticipazione della luce che verrà, del chiarore che ci sorprenderà in ogni pagina.
Il libro si apre così: «Doveva pur cominciare da qualche parte», una frase quasi confidenziale e un po’ fiabesca, molto misteriosa. Cosa, doveva cominciare? Non lo sappiamo ancora, ma siamo già nella storia – in realtà sono due storie, o almeno due punti lontani nel mondo che poi si incontreranno.

Da qualche parte il sole sorge, dietro la collina, inizia a salire, a mostrarsi, a illuminare il mondo, mentre un orso polare e due cuccioli corrono nella neve. Da qualche altra parte invece una bambina di nome Coco dorme ancora nella sua stanza.
Il sole, col suo fascio di luce, è il vero protagonista del libro
Un sole che scapicolla, che rotola vorticosamente, che attende, che va al galoppo, che si accomoda. Tocca il berretto di un pescatore e, insieme al vento, lo fa volare via; resta imprigionato nell’occhio di una balena e poi in equilibrio sull’ala di un aereo; si infila nei vicoli; per un attimo viene intrappolato nel campanello della bicicletta del ragazzo che consegna i giornali.


Finché non arriva da Coco e si unisce a lei e alla sua famiglia per colazione.

Il testo è in stampatello maiuscolo, sottile e ordinato. Le illustrazioni a volte sono organizzate in riquadri di diverse dimensioni, altre volte invece non hanno alcuna cornice e in alcuni casi occupano l’intera doppia pagina. I colori sono tenui e in certi punti ricordano i tratti di un pastello.

Come il sole arrivò da Coco è un viaggio mattutino tra il grandissimo e il piccolissimo: è come andare intorno al mondo inseguendo il sole, alla scoperta di quella grande magia che ogni giorno si rinnova che è appunto il sorgere del sole – tra poesia, bellezza e stupore per le piccole cose.

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