I libri per bambini con un taglio divulgativo dedicati al corpo umano sono tra i più richiesti. Il motivo è presto spiegato: l’argomento è talmente affascinante e complesso che viene naturale provare ad esplorarlo con il supporto di un buon volume che presenti una giusta via di mezzo tra approccio informativo e curiosità da solleticare.

Uscito diversi anni fa, “Il corpo umano” (di Louie Stowell, ill. di Kate Leake e Katie Lovell, trad. Marco Bogliolo, Edizioni Usborne, 2013) si può definire un libro dalla classica impronta Usborne, con la grafica chiara e riconoscibile, le illustrazioni dal tono spigliato, piccoli paragrafi di testo che corrono ai lati delle immagini e forniscono sintetiche spiegazioni, oltre 100 linguette da sollevare zeppe di pillole informative.

La formula è riuscita e ben accolta da bambine e bambini che coprono una forbice di età ampia (dai 4-5 anni e per tutte le classi della primaria). Un libro piacevole e divertente anche in lettura condivisa, concedendosi il tempo necessario per soffermarsi sulle tante scoperte che emergono via via e dando ascolto alle esclamazioni di sorpresa o incredulità sollevate dai bambini.

Il volume si focalizza su sei macro trattazioni: l’alimentazione – le funzioni vitali – ossa e muscoli – il cervello – i sensi – crescere e guarire. Ognuna di esse viene indagata con un processo di lettura “a cipolla”: si comincia dagli strati esterni per entrare piano piano, linguetta dopo linguetta, dentro i “meccanismi” del corpo umano. Le prime informazioni riportate e ben visibili sono quelle di carattere generale, poi sotto le tante alette da svelare si aggiungono dettagli, curiosità, processi più interni, rivelazioni più buffe, illustrazioni più esplicite.

L’idea è quella che unendo alla teoria l’esperienza concreta del toccare e spostare le tante linguette concatenate tra loro, i concetti rimangano più impressi e l’esperienza di lettura risulti più dinamica e coinvolgente. Non ci si limita a spiegare con le parole e con le immagini, ma si chiede al bambino di andare a trovare da solo le risposte, cercandole sotto le finestrelle illustrate, di stupirsi e impegnarsi ogni volta.

Un volume fruibile e chiaro, che rappresenta democraticamente bambine e bambini di ogni colore, simpatico e di buona fattura.
Un libro che richiede una partecipazione attiva e concentrata, su cui ritornare più e più volte in tanti momenti diversi, che non prevede un ordine di lettura prestabilito e che si pone a metà tra gioco e conoscenza. Per cominciare a capire come funzioniamo, rispondere alle prime curiosità, farsi un’idea di quante sono le parti “nascoste” dentro di noi, tutte preziose e collegate le une alle altre. Utile anche per gli adulti, come ripasso generale delle cose essenziali che ci riguardano molto da vicino.

Un’altra pubblicazione che Usborne dedica al corpo umano è “100 cose da sapere sul corpo umano” (di Alex Frith, Minna Lacey, Jonathan Melmoth e Matthew Oldham, illustrazioni di Federico Mariani e Danny Schlitz, 2017), un volume di oltre 100 pagine che si rivolge a un pubblico di lettori più grandi (dagli 8-9 anni a mio avviso) con l’impostazione tipica del “Lo sapevi che?”. Ogni pagina risponde a un quesito sul corpo umano che spazia fra gli ambiti più disparati, senza seguire un filo logico particolare. Si passa da i vasi sanguigni sono lunghi più di 100.000 km a la pelle d’oca ci proteggeva dal freddo e dai pericoli; da le orecchie si allungano anche dopo che hanno smesso di crescere a i cadaveri possono muoversi e lamentarsi. La finalità è colpire con una frase-rivelazione “choc” per andare in un secondo momento a fornire chiarimenti e dettagli.

Le pagine sono coloratissime, i testi sintetici e, per sorprendere, ricorrono a espressioni iperboliche, comparazioni, raffronti insoliti. Le informazioni devono rimanere impresse e favorire nel lettore la costruzione di immagini mentali precise, per far sì che non si annoino e mantengano viva la voglia di continuare la lettura.

Un libro che a mio avviso rischia di confondere per i tanti stimoli e flash anche visivi proposti, inseguendo il colpo a effetto più che una disamina coerente e organica. Tuttavia riconosco il potere attrattivo che può esercitare: inevitabilmente fa scattare l’urgenza di andare alla ricerca della stranezza più eclatante e della notizia più incredibile, da ricordare e correre poi a riferire al genitore, fratello o amico di turno. Perché il nostro corpo umano riserva davvero una miniera di incredibili possibilità e sorprese.

Le pagine conclusive sono più “sobrie” e lineari e non mancano i grafici, le legende, i glossari che riportano la spiegazione di alcuni termini propri del linguaggio medico. Interessante infine la sezione che riporta il dizionario delle professioni sanitarie meno conosciute.