Alla scimmia Nika piace un sacco prendere in giro gli altri animali della giungla, ma quando qualcuno comincia a prendere in giro lei qualcosa cambia
La sincerità è una dote che va ben dosata.
Cosa dovrei dire io?
di Angela Cascio, illustrazioni di Sergio Olivotti, Sinnos Edizioni, 2017
Età di lettura consigliata: dai 5 anni
Nika la scimmietta è l’anello iniziale della catena di questo divertente e breve racconto e si annuncia, con la sua espressione buffa, in copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome. Insieme a lei, Bobo l’elefante (se guardate bene la copertina, c’è già anche lui), Tiki il castoro, Khube il coccodrillo, Ola la giraffa e Lele il fenicottero.
Ogni scimmietta si sa, è dispettosa per natura, ma quando Nika rimane vittima dei suoi stessi sberleffi, non la prende molto bene! Scherzare può essere divertente fino a che non sono i nostri stessi difetti ad essere presi di mira.
È proprio questo che accade nella storia descritta da Angela Cascio, ex insegnante e ora dirigente scolastica, che ha ambientato nella giungla una delle lezioni che forse dava spesso ai suoi alunni della primaria: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.
Nika scoppia in lacrime quando una sua compagna di giochi le fa notare che le sue orecchie sono a sventola; meno male che Bobo l’elefante la consola, facendole vedere che anche le sue orecchie sono enormi, molto più grandi delle sue. Il problema per lui sorge però quando Nika gli fa notare che i suoi dentoni paiono grosse banane.
“Buffi dentoni, io? I miei denti sono la cosa più bella che ho!”
All’elefante proprio non va giù questo commento antipatico. A tirarlo su di morale però ci pensa il castoro Tiki che, manco a dirlo, ha denti molto più grossi dei suoi. Peccato però che lui abbia quell’inutile coda piatta, che sembra una focaccia…
In un susseguirsi di incontri tra gli altri protagonisti, fatti di commenti simpatici e di prese in giro un po’ meno piacevoli, la storia torna esattamente all’inizio, con la scimmietta Nika un po’ risentita per le sue orecchie a sventola.
L’autrice riesce a descrivere due atteggiamenti davvero comuni tra i bambini, quello del prendersi in giro e quello della sincerità senza filtri; lo fa in maniera scanzonata, grazie anche alle originali e colorate rappresentazioni animalesche che recano la firma di Sergio Olivotti.
Ricco di dialoghi fatti di veloci scambi di battute, ma quasi totalmente privo di riferimenti temporali e spaziali, il testo è scritto in stampatello maiuscolo e fa parte della collana “leggimi!” della romana Sinnos. Non soltanto un’agevolazione per i giovanissimi che si approcciano all’essere lettori autonomi (la serie specifica in questo caso è “leggimi!” PRIMA), ma anche, in generale, una caratteristica utile alle necessità di “Alta Leggibilità”, alle quali la casa editrice è particolarmente votata.
Ha infatti creato una propria font specifica ad “Alta Leggibilità” già nel 2006, coniugando impaginazione, impostazioni grafiche, tipologia di narrazione, caratteri speciali e anche colore dello sfondo (avorio, non bianco) per andare incontro alle esigenze di tutti i lettori, ma soprattutto di quelli DSA e BES che hanno più difficoltà nel farlo (… si ritengono compresi anche quelli affetti da pigrizia!).
È piacevole da leggere, questo libro, ha un significato principale non banale ed è facile riderci osservando l’aspetto degli animali, scorrendo velocemente le pagine per godere delle illustrazioni. Antropomorfizzati alcuni (Bobo l’elefante è elegante, con papillon e cappello a cilindro, Tiki il castoro appare in tenuta da lavoro, con gilet e caschetto), palesemente esagerati nelle loro caratteristiche peculiari gli altri (la giraffa Ola si attorciglia persino nel suo lungo collo, mentre come avete già visto il coccodrillo Khube attraversa pagine e pagine col suo corpo piatto). Quel che si dice “imparare divertendosi”.