L’approccio educativo di cui si fa portavoce l’autrice di questo volume, Catherine Dumonteil-Kremer, formatrice e conferenziera dalla ventennale esperienza, è un modello di genitorialità positiva, incentrato sul rispetto dei bisogni dei bambini, sul loro ascolto e sulla ricerca di soluzioni creative alle “crisi” quando inevitabilmente scoppiano.
Una scelta educativa contrapposta alla vecchia logica delle punizioni, delle minacce e di tutto il sistema repressivo che ha caratterizzato la nostra infanzia e, ancora più marcatamente, quella delle generazioni precedenti. Nessun pedagogista o educatore, al giorno d’oggi, si sognerebbe mai di consigliare a un genitore di ricorrere alla violenza per ottenere obbedienza dai propri figli.
Saper porre dei limiti
Ma rispettare, ascoltare e venire incontro alle richieste dei bambini non significa cedere sempre, accontentarli in ogni situazione, dire sempre sì e rinunciare al proprio ruolo di educatori! Ciò che molti genitori oggi non riescono a fare è porre dei limiti sensati senza sentirsi in colpa. Come è possibile insegnare loro l’educazione, le regole, le buone maniere, le norme di comportamento civili senza alzare la voce, spaventarli, o far loro paura?
L’autrice, madre di tre figli, ha elaborato un metodo educativo che le ha permesso di diventare il genitore che desiderava essere, e in questo libro lo espone con chiarezza, riportando esempi concreti ed esperienze dirette.
Il serbatoio affettivo
Fondamentale per mantenere un rapporto sereno con i propri figli è, a suo avviso, essere capaci di riempire i loro “serbatoi affettivi”. Cosa è un serbatoio affettivo? Si tratta di una sorta di contenitore delle emozioni che ognuno di noi ha dentro di sé, e che determina il proprio stato d’animo e le proprie reazioni. Quando il serbatoio è pieno, ci sentiamo bene, soddisfatti, appagati. Viceversa, quando il serbatoio si svuota a causa di preoccupazioni e problemi, diventiamo irascibili e aggressivi. Dunque il compito di una madre e di un padre è quello di rifocillare i serbatoi affettivi dei loro bambini, di accorgersi quando sono in difficoltà e, soprattutto, comprendere i motivi che hanno portato allo svuotamento del serbatoio.
Anziché arrabbiarsi, urlare, reprimere, dovremmo cercare di osservare e capire cosa c’è all’origine di certi comportamenti esasperanti dei nostri bambini. Quali sono le loro necessità?
A cominciare dal primo anno di vita, quando le esigenze del neonato sono tutte impellenti e dunque vanno sempre accolte e soddisfatte, e via via abbracciando le varie fasi di sviluppo dei bambini, l’autrice pone in evidenza:
- i bisogni fondamentali dell’infanzia
- le parole che non dovremmo mai usare con i bambini
- le tappe per diventare genitori rispettosi
- gli esempi da seguire per superare i momenti critici
Guardare dentro di sé
Si tratta di un libro molto rassicurante, che ci sprona a dare fiducia ai nostri figli, a condividere il nostro tempo con loro, a essere testimoni delle loro conquiste, a esprimere la nostra vicinanza, a ridimensionare i loro “sbagli”, ad agevolare la loro scoperta della realtà, a non cadere nella trappola di usare con loro gli stessi modelli educativi che abbiamo ricevuto noi da piccoli.
L’autrice ci esorta a guardare dentro noi stessi, a fare un bilancio della nostra infanzia, a ricordare com’erano i nostri bisogni di allora e com’erano con noi i nostri genitori. Solamente prendendo consapevolezza della propria storia è possibile evitare di commettere gli stessi errori dei nostri familiari.
Un libro che raccoglie le testimonianze di tanti genitori, e che riporta una serie di strumenti e attività pratiche da fare in casa in autonomia per registrare i propri comportamenti e l’evoluzione delle dinamiche relazionali con i propri figli.
Un testo che fornisce delle soluzioni pratiche a problemi molto concreti e che aiuta a gestire situazioni particolarmente conflittuali in famiglia.
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