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Dove sono tutti? Gioco, fantasia, meraviglia in un capolavoro del 1957

Un albo illustrato senza tempo che stimola i bambini a osservare i dettagli, attiva l'immaginazione e promette tanto divertimento

Nel difficile momento che stiamo attraversando, in cui cerchiamo tutti conforto nelle piccole cose che ci distraggono e ci fanno stare bene, mi sento di consigliare un albo illustrato lontano nel tempo che su di me ha avuto un effetto rilassante e distensivo.

Si intitola “Dove sono tutti?” (già il titolo mi pare azzeccatissimo in questo momento storico) ed è uscito in America per la prima volta nel 1957!

Firmato da Remy Charlip, autore e artista poliedrico conosciuto in Italia soprattutto per il suo intramontabile illustrato “Fortunatamente”, è giunto nel nostro Paese nel 2019 sempre grazie alla casa editrice romana Orecchio Acerbo.

Dove sono tutti?

di Remy Charlip, Orecchio Acerbo, 2019 – Età di lettura consigliata: dai 3 anni

Dove sono tutti? Remy Charlip Orecchio Acerbo

La trama è molto semplice, ma proprio per questa caratteristica si presta ad essere adattata a molte situazioni. La pagina vuota si popola piano piano di elementi della natura e di animali.

Stiamo assistendo alla creazione del mondo? Alla sua scoperta? Si tratta di una storia in cui i personaggi compaiono poco a poco?

Al lettore il gusto di deciderlo. Noi sappiamo solo che ci troviamo gradualmente ai bordi di un fiumiciattolo, con un bosco alle spalle e una casa al limitare del bosco. Un papà e un bambino danno da mangiare a un cervo, ma l’idillio è presto spazzato via da un acquazzone. Dove sono tutti?

L’estrema essenzialità della storia ci permette di aprire la mente e far spaziare la fantasia

Il tratto utilizzato per il disegno è pulito e vicino al linguaggio espressivo dei bambini: per arrivare alla purezza delle forme c’è un grande lavoro di rifinitura, che in queste immagini si intravede costantemente, perché proprio la pulizia delle linee ci consente di notare gli elementi aggiunti uno ad uno.

Inizialmente ci troviamo di fronte a una scena pressoché vuota, ma c’è sempre una nota scritta che ci guida nell’interpretazione: la pagina è bianca ma sappiamo che è un cielo vuoto.

Interni di Dove sono tutti?

In ogni cambio di immagine l’autore aggiunge un particolare e lo indica con una annotazione: compaiono l’uccello, il sole, le colline, il fiume, il pesce, l’albero, la foresta, il sentiero, il cervo che lo percorre per raggiungere il fiume, una casa, un uomo che dà da mangiare al cervo e un bambino che lo accarezza, una barca e una nuvola.

Interni di Dove sono tutti?

Il quadro è completo ma una storia vera e propria non c’è, siamo liberi di inventarla perché quello descritto è più che altro un frammento di vita, un breve momento che può evolvere in molti modi, una scena quasi teatrale in cui la nuvola fa da elemento di rottura che interrompe il comparire di elementi in scena e segna invece loro graduale cancellazione.

La pioggia portata dalla nuvola fa scomparire il sole e poi l’uccello, la barca si allontana (ma dobbiamo tornare sui nostri passi per accorgercene), il cervo torna nella foresta, l’uccellino trova rifugio nell’albero e l’uomo e il bambino sono costretti a rintanarsi in casa.

Dove sono tutti?

Le immagini non sono più chiare e limpide come in apertura, si ingrigiscono poco a poco fino ad arrivare all’ultima pagina in cui tutto è cancellato dalla pioggia battente e si ripristina l’equilibrio iniziale con il foglio vuoto che apriva la scena. Dove sono tutti?

l'acquazzone che ricopre tutto

Un gioco bellissimo da fare con i bambini

Perché questa storia è capace di infondere calma e quiete? Innanzitutto perché, come dicevo, le immagini pulite e nette riportano alla mente i disegni di bambino e la loro positività.

In secondo luogo perché gli elementi che si aggiungono pian piano lasciano spazio all’immaginazione su cosa ci sarà dopo e su dove la storia ci vuole portare.

Infine perché è un gioco bellissimo da fare con i più piccoli (ma anche con i grandi, mio figlio di 8 anni si è molto divertito) che ameranno cercare i personaggi che scompaiono uno a uno e inventare piccole storie su di loro e su cosa potrebbero fare mentre aspettano che l’acquazzone si dilegui.

Altra chicca offerta dal libro: se si sfogliano velocemente le pagine, l’effetto è quello di una ripresa cinematografica, come se si stesse guardando un film in stop motion!

Dove sono tutti?

Una metafora per dire: affrontiamo la pioggia e aspettiamo che torni il sereno

Trovo che sia un’ottima storia anche per affrontare i brutti momenti come quello che attraversiamo ora: il libro finisce con la pioggia, ma si può ricominciare all’infinito con il cielo sereno e questa metafora è anche un buon espediente per spiegare ai piccoli che i momenti bui passano e che, se ora siamo chiusi in casa, presto apprezzeremo di più il mondo che piano piano si ripopola e torna alla vita.

Nel frattempo possiamo giocare a tornare indietro nei nostri ricordi per rivivere i momenti che ci hanno fatto stare bene e cercare in essi un po’ di sollievo, oppure immaginare cosa fa il mondo mentre noi non ci siamo.

Remy Charlip non aveva ovviamente scritto questa storia pensando alla pandemia, ma il caso vuole che vi si adatti alla perfezione. Spero tanto che recandovi in libreria penserete a questo piccolo capolavoro dell’illustrazione e lo vorrete portare ai vostri bambini come sollievo in queste lunghe giornate di isolamento e che vorrete presto conoscere anche le altre meravigliose storie di questo artista che definiva se stesso “uno spirito libero”, perché non può che portare una ventata di ottimismo e di sana follia nelle vostre case.

Dettaglio del libro Dove sono tutti?

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