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L’avventura fantastica della cacca magica

Se non sapessi il titolo, potresti scambiarla per un gelato gigante alla fragola o per un’immensa meringa rosa in un giardino dorato e illuminato, con sopra un uccellino rosso e davanti grandi fiori e un bambino che indossa un travestimento da coniglio; una meringa, dicevo, di quelle eleganti che finiscono in una punta, versate in cerchi sempre più piccoli da una sac a poche. Invece è: La cacca magica.

La cacca magica

La cacca magica è un albo edito quest’anno da Salani, con le illustrazioni (magiche anch’esse) dello spagnolo Sergio Mora, che non a caso è conosciuto anche come MAGICOMORA. Il testo invece è di Valentina Paggi (il nome non compare in copertina, solo nel frontespizio).

la cacca magica

La trama è coinvolgente e divertente, e il tema è uno tra i più amati dai bambini; è un’avventura fantastica in 40 pagine, un oggetto tabù trattato con eleganza.

Un bambino che riposa sotto un albero viene centrato dalla cacca di un uccellino; allora si arrabbia e vuole fargliela pagare: prova a colpirlo con un sasso, ad arrampicarsi sull’albero per raggiungerlo, ma l’uccellino gli sfugge e intanto fa sempre più cacca.

la cacca cade

Il bambino è ricoperto di cacca, una cacca rosa che a un certo punto, in un plink! si anima: mette faccia, gambe e braccia e lo porta lontano, cammina cammina, per monti e per valli, chissà quanto tempo viaggiano. L’uccellino li segue ma loro si nascondono in una grotta e quando usciranno ci sarà anche un uccello rosso molto grande, e ciò permette al bambino di prendersi la sua piccola vendetta. Infine, da pace e cacca rosa, sotto una pioggia colorata, sta nascendo qualcosa… un albero!

libro della cacca

È stato un sogno?

Domanda lecita che potremmo chiederci al termine della lettura, dato che l’ultima vignetta quasi coincide con la prima (l’uccellino sull’albero all’inizio fischietta, mentre alla fine dorme). Si potrebbe anche pensare che tutto ricomincerà poi daccapo, come in quelle infinite storielle incatenate l’una all’altra: potrebbero nascere boschi e numerosi uccellini creando così un nuovo ecosistema?

interni La cacca magica

La vicenda si sviluppa in modo lineare e lentamente, accompagnata da una riga di testo al fondo di ciascuna pagina, in stampatello minuscolo e in rima: una filastrocca in prima persona, divertente e non banale. Il testo si aggancia bene alla storia, con umorismo e schiettezza.

Le illustrazioni sono incorniciate in rettangoli, uno o più per pagina, e si ha un po’ la sensazione che potrebbero vivere anche autonomamente, senza testo, e volare alto. Sembrerebbe un fumetto senza parole, in cui si riesce a seguire tutta la storia semplicemente leggendo le immagini in sequenza, e con il sottofondo delle onomatopee scritte in corsivo nelle vignette (plof, puah e grrrr i più frequenti).

Questa storia, infatti, nasce proprio così, come un fumetto, pubblicato per la prima volta in Spagna nel 2009 in una collana dedicata ai bambini dai 3 anni, con la sola firma di Mora e lo stesso titolo, La caca mágica.

La cacca magica

Mora crea un mondo chiuso e semplice, ma magico e ricco; gli avvenimenti sono minimi ma significativi, è tutto molto sorprendente e fiabesco.

La prima tavola richiama quasi la copertina de La mia prima Alice: come lei il protagonista della Cacca magica dorme sotto un albero, e poi si sveglia (o non si sveglia?) a causa dell’incontro con un animale piuttosto insolito, che in questo caso è appunto un uccellino che fa la cacca rosa. Il lettore dà fiducia a Mora e si lascia introdurre nel suo mondo fantastico, crederebbe a tutto, trasportato dalla sua mano sapiente e incantatrice e da questi colori.

Il bambino di questo albo assomiglia leggermente a Max, il protagonista di Nel paese dei mostri selvaggi, soprattutto per via della tuta bianca che indossa (anche se il monello di Sendak faceva il lupo), con un ciuffo di capelli che fuoriesce sulla fronte; ma anche per qualcosa nelle espressioni del viso, rabbiose e grintose (ai limiti dell’esagerazione in Mora: occhi grandi che a tratti si fanno rossi o senape, e una bocca tutta denti).

L’uccellino è apparentemente dispettoso, ma anche apparentemente ignaro: fa la cacca, rosa, enorme e magica. Potrebbe essere un pettirosso, simbolo di bontà e generosità, anche se di rosso non ha solo il petto, è tutto rosso. L’altro uccello rosso, quello grandissimo col quale il protagonista esce dalla grotta, il bambino lo cavalca vendicativo e di lì a poco vittorioso, come se fosse un cavallo magico o il Fortunadrago de La storia infinita, in difesa della fantasia e della pace.

Questa storia è una favola e lo stile di Mora ha davvero qualcosa di magnetico e divertente allo stesso tempo.

La cacca magica, in ultima pagina (ma anche in prima, come un ex libris o un timbro speciale), si trova al centro di un nastro di Moebius, il triangolo di frecce verdi simbolo dell’infinito e del riciclaggio; come a dire, rubando le parole a qualcun altro, «dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior».

La cacca magica
RISPARMI 1,94 €
La cacca magica
  • Mora, Sergio (Autore)
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