La musica disegnata e un po’ strampalata di Trunkerumpampumpera

Un libro fuori dal comune e profondamente musicale, che propone un approccio sinestetico: consente cioè di far ascoltare le illustrazioni e vedere la musica

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Con TRUNKERUMPAMPUMPERA, uscito nel 2019, Carthusia ha aggiunto un nuovo elemento alla sua fortunata collana Musica disegnata e un po’ strampalata, ideata e curata dalla musicista Elisabetta Garilli e nata proprio da una sua audace scommessa, realizzare albi illustrati in cui «il taglio sorprendente, la sonorità delle parole e la forza delle immagini […] [permettanno ai piccoli lettori] di ascoltare le illustrazioni e di vedere la musica». (Dall’introduzione)

Un progetto articolato di educazione alla lettura, alle immagini e alla musica che ha preso forma in libri in cui parola, suono e illustrazioni compartecipano alla narrazione

Questa compenetrazione di linguaggi è evidente in Trunkerumpampumpera che persegue il proposito sinestetico di far “ascoltare le illustrazioni e vedere la musica” attraverso un lavoro di intreccio fra arti diverse; con Elisabetta Garilli, autrice dei testi e delle musiche, hanno collaborato Valeria Petrone, alla quale si devono le illustrazioni, e gli artisti (musicisti, cantanti, attori, danzatori) di Garilli Sound Project.

Una pluralità di arti per una pluralità di registri comunicativi

Il consiglio non può dunque che essere quello di accompagnare la lettura del libro con l’ascolto delle tracce audio, scaricabili tramite il QR CODE presente all’interno del libro stesso. Oltre alla musica, è proposta anche la lettura integrale fatta da Alessia Canducci, la cui interpretazione è di grande ausilio alla comprensione della storia che, come vedremo, non è immediata.

La vicenda narra di cinque gatti, molto diversi tra loro

Per rendere figurativamente la loro differenza, l’illustratrice si è ispirata al modo di raffigurare i gatti proprio di differenti culture del mondo; anche il loro modo di muoversi è visivamente differenziato attraverso tracce grafiche precipue per ognuno di essi.

Diversi nelle loro caratteristiche ma accomunati nello scopo, quello di conquistare la vetta di un’alta montagna che d’improvviso si staglia maestosa davanti a loro: …aaaah Trunkerumpampumpera!

Raggiungere la vetta e soprattutto abitarla in condivisione non è cosa da poco. Conflitti e baruffe non mancano, almeno fino a che i gatti si contano e si accorgono di essere solamente in quattro: Auallamiao, il gatto azzurro, è rimasto ai piedi della montagna da dove il suo miagolio giunge fioco. Non è riuscito a salire.

Gli altri, allora, si organizzano.

La storia è scritta nella lingua dei gatti: come si legge un testo così?

Trunkerumpampumpera è un libro che, di primo acchito, potrebbe risultare respingente. Si fatica sin dal titolo; sfogliandolo poi troviamo un testo totalmente incomprensibile, fatto di parole e suoni “stranieri”: FRIÙK! Svriuuuuu… Oh!, Rera pempa rum pam PÀ, Arrimiaooo MAO maoo!!!!!

Siamo di fronte ad una lingua sconosciuta, una “lingua gatta” per la precisione. Proviamo spaesamento, ci coglie una sensazione di indicibile e di incomprensibile. Come si legge un testo così? Non sappiamo dove mettere gli accenti, che intonazione dare, dove fare le pause. Lo sforzo da fare è grande e si può provare anche un certo imbarazzo. Questo imbarazzo è molto rischioso perché può portare alla squalifica di quello che stiamo leggendo: non si capisce, è infantile, non mi interessa. Ci si potrebbe arrestare qui.

Accettando la sfida del non capire, dell’incespicare, del dover tornare indietro e ripetere, si coglie invece un primo possibile significato di questo racconto. Il racconto è a sua volta l’esito di una sfida accettata.

Trunkerumpampumpera è nato in seno ad un progetto attuativo del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile (www.conibambini.org) promosso dal Centro Zaffiria (www.zaffiria.it) di Rimini; la responsabile di Zaffiria, Alessandra Falconi, chiese ad Elisabetta Garilli una storia per incontrare bambine e bambini, uomini e donne di tutto il mondo partendo da un punto comune: l’invenzione di una lingua che attiv[i] tutti nel cercare di capire, insieme. (Elisabetta Garilli)

Sullo sfondo, la complessa quotidianità, fatta di un reale bisogno di trovare una “lingua comune”, un modo di intendersi e convivere in pace proprio di Borgo Marina, quartiere multietnico della città di Rimini, sede del progetto.

Come i gatti protagonisti della storia, anche i bambini e le bambine di Borgo Marina giocano, si rincorrono, si graffiano. […] Noi adulti […] cerchiamo di indicare loro “Trunkerumpampumpera”: un posto in cui vivere insieme, una meta da raggiungere in un mondo che non ha paura di nessun bambino e di nessuna cultura. (Alessandra Falconi)

Questo libro, nato dapprima come spettacolo teatrale, ha qui le sue radici. Per realizzarlo sono stati coinvolti direttamente anche i bambini del quartiere e le loro famiglie ai quali non solo è dedicato il libro, ma da cui sono stati presi degli importanti contributi; alcune musiche contenute nelle tracce infatti arrivano direttamente dalle tradizioni popolari dei loro paesi di origine.

Pur essendo stato creato in un certo senso su commissione, per una situazione ad hoc, Trunkerumpampumpera ha il pregio di risultare una storia universale, non didascalica o meramente descrittiva. Parla a tutti e a ciascuno, offrendosi ad una interpretazione molteplice, più o meno stratificata a seconda di come lo si accosti.

Facciamola dunque questa fatica, sfidiamoci. Una volta conquistata questa strana lingua, garantito, ci si può anche molto divertire.

Trunkerumpampumpera!!
ArrimiaooooooooOOOOO!!!

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Trunkerumpampumpera. Ediz. a colori
  • Garilli, Elisabetta (Autore)
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