La consolidata e prolifica coppia Meritxell-Salomò torna a scaffale con una doppietta di cartonati; dalla Spagna ecco una nuova serie alla conquista dei piccoli lettori italiani: diamo il benvenuto a MIMINO!
Franco Cosimo Panini ha pubblicato a marzo i primi due volumi, MIMINO E LA PIOGGIA e MIMINO E LA LUNA, per la collana ZEROTRE nella sezione dedicata alle produzioni internazionali; la traduzione è affidata ad Antonella Vincenzi, che è attualmente curatrice dell’intera collana.
Così come accade per le altre produzioni di questi due autori (in Italia sono presenti anche nei cataloghi di La Margherita, Gallucci, Beisler, IdeeAli), sono i giochi cartotecnici a caratterizzare anche i libri di Mimino; con dei semplici meccanismi mobili, attivabili con un dito attraverso delle finestrelle, si sollevano sipari, sbucano personaggi e si portano avanti le imprese del buffo Mimino, un gattino antropomorfo, con due grandi occhi tondi e un papillon rosso al collo. Mimino vive in una casetta, cammina su due zampe, parla, in effetti è molto più simile ad un bambino piuttosto che ad un animale e, come ogni bambino, ha tanta voglia di esplorare quel che gli sta intorno.
In MIMINO E LA PIOGGIA ci si avventura fuori casa
decide di approfittare di uno sprazzo di sole durante una giornata piovosa per infilarsi gli stivaletti di gomma e uscire a giocare con le pozzanghere.
Lo seguiamo fuori casa partecipando al suo gioco: con il gesto di un ditino facciamo sparire la pioggia dal cielo, consentiamo a Mimino di saltare in una pozzanghera, di navigarne un’altra a bordo del suo ombrello rovesciato e così via. Per procedere con la storia è necessario l’intervento del lettore che ne provoca lo sviluppo azionando i congegni mobili.
Il secondo volume racconta la visita di Mimino sulla Luna
“Chissà cosa ci sarà lassù!”, pensa affacciato alla finestra di casa in una notte di luna piena. Detto fatto, prende una scala e, con l’aiuto del lettore, questa si allunga portandolo a destinazione. Tornerà a casa a bordo di una stella cometa solo dopo aver giocato con l’assenza di gravità, incontrato buffe creature spaziali e sorseggiato del buon latte lunare.
I testi sono essenziali, frasi brevi e molto semplici, talvolta quasi superflui; ciò che vediamo nelle immagini, ciò che facciamo apparire o scomparire dalle finestrelle sembra bastare, i testi aggiungono poco alla narrazione; questo se non altro rende soddisfacenti anche le letture autonome dei bambini.
La serie di Mimino piacerà ai più piccini attratti dalle possibilità interattive, dalla vivacità cromatica delle illustrazioni, dalla maneggevolezza e consistenza fisica dei volumi, realizzati in cartonatoSi intende un libro fatto di pagine “cartonate”, ovvero spesse e robuste, più resistenti rispetto ai libri tradizionali fatti di spesso, bello da avere tra le mani e, cosa non banale, che rimane ben aperto sul piano.
Mimino ha già pronte altre avventure (Minino y las olas, Minino y la semilla màgica); cosa dirà il pubblico italiano, ne vogliamo ancora?