Guardate la copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome del nuovissimo albo illustrato(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che di Kite Edizioni [leggi la nostra intervista all’editore], Quando un elefante si innamora, scritto da Davide Calì e illustrato da Alice Lotti. A cosa vi fa pensare? Il titolo è esplicito, e anche l’immagine. Un elefante all’apparenza timido sta per porgere un mazzo di fiori a un uccellino giallo. È dunque la storia (impossibile?) di un romantico pachiderma che si invaghisce di una creatura molto molto diversa da lui? Chissà come andrà a finire.
Quando un elefante si innamora
Davide Calì, Alice Lotti, Kite Edizioni Sfogliando le prime pagine del libro, le nostre congetture trovano conferma: l’elefante innamorato cerca di farsi notare, poi imbarazzato si tira indietro e corre a “nascondersi” dietro un albero. Si lava di frequente e si fa bello. Decide di vestirsi in maniera elegante. Tutto questo mentre l’uccellino lo osserva curioso, gli passa accanto, sopra, sotto. La nostra speranza di lettori è che prima o poi capitoli e accolga questo amore inspiegabile. Perché continua a guardarlo senza il minimo cenno di interesse? Eppure è sempre lì accanto a lui, sembra non volerlo lasciare solo. I goffi tentativi dell’elefante vanno avanti fino a quando avviene la svolta.
Poi un giorno suonano alla porta.
Chi è? Non c’è nessuno.
E questi cosa sono?
Un mazzo di fiori, simili a quelli che lui stesso aveva donato al suo “amore” qualche tempo prima, lo aspetta davanti alla porta. L’uccellino è lì. Ma non è solo. Tutto quello che avevamo creduto fino a questo momento è sbagliato. Il senso della storia cambia, ma rimane inalterato il suo fascino e la sua delicatezza. Rimaniamo sorpresi e contenti per la piega finale della vicenda.
Una narrazione e dei sentimenti universali, in cui chiunque può vedere riflesso una parte di sé: bambino o adulto che sia. Come sono belle e pacate le illustrazioni, immerse nel bianco, disposte sulla doppia pagina con equilibrio e misura!
Da una parte il grande e impacciato elefante (dalla forma originale, più alta che larga), dall’altra, la pagina bianca con il brevissimo testo e piccoli elementi di colore (una farfalla, l’uccellino, uno specchio). Vuoti e pieni, luci e ombre si alternano in maniera calibrata.
Un brava all’illustratrice e grafica Alice Lotti, che si cimenta con il suo primo albo illustrato, realizzato con tecnica mista monotipia e digitale. Le parole di Davide Calì sono soffici e pulite, come i buoni sentimenti che prova l’elefante. Il testo è aderente alle immagini, ne rafforza il messaggio. Io lo trovo uno dei più riusciti libri per bambini sull’amore. L’età di lettura suggerita dalla casa editrice è dai 5 anni in su.
Come sempre, quando leggo un albo illustrato che mi piace, mi viene naturale fare delle associazioni, rintracciare le somiglianze con altri percorsi narrativi. Il primissimo accostamento, sin dalla copertina, è stato quello con Romeo & Giulietta di Mario Ramos, di recente uscito in italiano grazie a Babalibri.
Anche in questo caso, abbiamo un enorme elefante affiancato a una minuscola topolina. E ancora, si tratta di un racconto incentrato su profondi sentimenti, sulla timidezza, sul senso di inadeguatezza, sulla diversità, sulla ricerca di qualcuno che ci fa stare bene. Una coppia improbabile che diventa inseparabile. Un libro imperdibile, come praticamente tutti quelli di Ramos, autore e illustratore belga prematuramente scomparso all’età di 54 anni.
La seconda associazione che vi propongo è riferita a un’altra coppia decisamente sproporzionata: un elefante (di nuovo) e un leone. Ma stavolta è l’elefante a sembrare un puntino vicino al re della foresta. Almeno fino a quando non cresce e i ruoli (e le misure) si invertono. Tu grande e io piccolo è un capolavoro di Grégoire Solotareff, edito in Italia da Babalibri, di cui ho già parlato qui.
Proseguo con un parallelismo meno diretto, ma secondo me presente. Ritornate su con lo sguardo all’elefante innamorato. Soffermatevi sulla sequenza in cui cammina sopra un filo sospeso nel vuoto, tenendo un ombrellino sulla punta della proboscide, mentre l’uccellino lo osserva silenzioso. L’elefante, per quanto sia grande e grosso, è indubitabilmente leggero. Come la signora Meier, protagonista de La signora Meier e il merlo di Wolf Elrbruch, nella scena in cui, dopo essersi arrampicata maldestramente sull’albero, si siede e allarga le pesanti braccia per incoraggiare il merlo a volare. In quella strana posa, lassù in bilico sul ramo, con il merlo che la guarda dal basso all’alto, sembra leggerissima.
Concludo con un’altra coppia umano-pennuto “celebre”, che ben esprime il concetto di leggerezza in contrasto con la gravità di un corpo ingombrante.
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Libri per bambini pieni di baci
Spero che le mie considerazioni vi abbiano convinto a provare questi splendidi libri. Vi lascio i link per poterli acquistare on line (link affiliati):