Immaginate di trovarvi, insieme ai vostri bambini, in mezzo a una distesa di neve candida e immacolata. Di essere fuori, nella natura, con un cielo completamente bianco sopra la testa e un manto morbido argenteo sotto i piedi. Che cosa provereste? E qual è la prima cosa che farebbero i vostri giovanissimi accompagnatori?

Io li immagino scalpitanti correre felici, tuffarsi nella neve fresca, giocare a esplorare con la pelle e con la lingua quell’incanto di latte spumoso.
Di certo chiedere loro di stare fermi sarebbe impossibile. Trattenerli dal muoversi e sperimentare in libertà sarebbe una vera punizione.

Così anche la mamma volpe protagonista di questa storia non può certo impedire ai suoi cuccioli di buttarsi a capofitto nel paesaggio innevato, ruzzolare allegramente, andarsene a zonzo nel bosco.
L’entusiasmo li porta ad allontanarsi in un battibaleno e perderli di vista è un attimo. Non si vedono più, nonostante il loro pelo dorato brilli e risalti anche a lunga distanza.
“Dove sono i miei volpacchiotti?“, si chiede la mamma disorientata. Li cerca da una parte, dall’altra. Si sono effettivamente persi o staranno giocando a nascondino con lei?

Discreti tagli nelle pagine, eleganti alette da dispiegare e opportuni cambi di prospettiva producono nel lettore un affascinante spaesamento. La foresta è disadorna, eterea, ammaliante. All’occhio risaltano le sagome scure dei tronchi e dei piccoli arbusti che si pongono in contrasto con i colori chiari della terra ricoperta di neve e dell’orizzonte cristallino.

Le orme degli animali segnano il passaggio e raccontano il movimento, il dinamismo dei volpacchiotti, la loro voglia di sfidare la mamma a un gioco prolungato, che naturalmente serve a prolungare il divertimento.

Ma la notte non tarda ad arrivare, l’orizzonte diventa nero, solo la luna illumina il paesaggio, che vira adesso nelle tonalità del grigio e in varie sfumature di azzurro pastello.

I cuccioli e la loro mamma ritornano nella loro tana. Si respira un senso di quiete e armonia pacificante. L’atmosfera è sospesa, ovattata, armoniosa.
Il tratto essenziale dell’autrice, l’impaginazione varia, l’effetto “labirintico” delle fustellature e dei buchi, le raffinate scelte stilistiche e cartotecniche adottate, i pieni e i vuoti che si avvicendano e combinano con eleganza.
Una narrazione principalmente visiva che cattura per la sua resa stilistica ma che non lascia freddi e distaccati. Al contrario, trasmette dolcezza, calore e senso di famiglia.

Mamma volpe
di Amandine Momenceau, Pulce edizioni, 2019
– Età di lettura consigliata: dai 3 anni

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