Frutto della fantasia e del mestiere del noto autore americano Kevin Henkes, “i cui libri hanno offerto un contributo significativo e duraturo alla letteratura per bambini”, le storie piccine della topolina Penny sono indirizzate a una specifica fetta di lettori, o sarebbe meglio dire lettrici, che si avventurano pian piano sul sentiero della lettura autonoma.
“I can Read!”, “Questo lo leggo io!” nell’edizione italiana, è la frase che campeggia in bella evidenza in copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome Leggi per richiamare il suo pubblico di riferimento: bambine/i di 5-6-7 anni, che hanno da poco preso dimestichezza con l’alfabeto, che hanno cominciato a distinguere grafema e fonema, che con sforzo e impegno iniziano a leggere, partendo dallo stampato maiuscolo.
Autore di oltre 50 lavori e titoli molto noti oltreoceano (i libri pluripremiati di Kevin Henkes includono “Kitten’s First Full Moon“, che ha vinto il Caldecott Award nel 2005, e “The Year of Billy Miller“, vincitore di un Newbery Honor nel 2014), qui Henkes usa i suoi amati acquerelli per dar vita al personaggio di Penny, topolina-bambina vestita di tutto punto che vive con la mamma, il papà e i due fratellini in una casa in campagna circondata da fiori.
Il contesto è bucolico, lo stile bon ton, il tono garbato, le storie, suddivise in capitoli di poche pagine per la gran parte illustrate, riflettono il temperamento vivace e deciso di Penny, alle prese con situazioni comuni.
Nel primo titolo della serie, pubblicata da Harper Collins Italia dal 3 settembre, “Penny e la sua bambola“, la ragazzina è incerta sul nome da attribuire alla nuova bambola ricevuta in dono e dopo un confronto con i suoi e una personale ponderazione, fa la sua scelta, che verrà lodata e apprezzata da tutti.
Nel secondo volume, “Penny e la sua canzone“, la topolina non riesce a togliersi dalla testa una canzoncina che ha inventato a scuola ed è impaziente di cantarla e farla ascoltare a tutta la famiglia… che soddisfazione vedere i genitori e i fratelli intonarla insieme a lei a fine giornata.
C’è da dire che i testi e la grafica sono del tutto funzionali al loro scopo di incoraggiare i primi lettori: i periodi sono brevissimi, costruiti unicamente con frasi indipendenti, i concetti principali vengono reiterati, la spaziatura tra le righe è abbondante, la presenza di ampi margini bianchi favorisce la leggibilità, le illustrazioni sono gradevoli, incorniciate o comunque ben distinte dalla parte scritta.
Le storie sono minime ma coerenti, dal tono giocoso e simpatico. Tutto questo contribuisce non poco ad alleviare la fatica di chi si avventura in autonomia nella lettura.
Viceversa, non penso che questi libri siano congeniali per una lettura ad alta voce condivisa. L’uso ripetuto del punto provoca una spiccata frammentarietà dei testi, che inevitabilmente interrompe il flusso della lettura e la rende macchinosa. Io stessa ho provato e non mi ha convinto. Dunque il consiglio è: consegnamo Penny direttamente nelle mani delle nostre piccole lettrici in erba e lasciamo che la conoscano e si affezionino da sole. Fare pratica di lettura in compagnia di un’amica così squisita, potrebbe fare la differenza.