A novembre 2019 è uscito l’albo “Sorelline” di Tomo Miura pubblicato da kira kira edizioni; questa piccola casa editrice, di recente fondazione, è nata con un esplicito intento progettuale, quello di “portare sul mercato editoriale [italiano] una selezione di albi illustrati(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che Leggi di autori e illustratori giapponesi ancora poco conosciuti [nel nostro paese]“.
La storia di questo coraggioso ed innovativo progetto editoriale è stata raccontata ai lettori di Milkbook direttamente da Elena Rambaldi, dalla cui passione ed intraprendenza ha avuto origine quest’avventura:
kira kira edizioni nasce dalla passione per le storie che sono capaci di raccontare con sensibilità il mondo dell’infanzia, storie che parlano direttamente ai bambini, albi illustrati che hanno una particolare attenzione alla quotidianità fatta di piccoli gesti e di sentimenti forti, in un’età in cui tutto si vive per la prima volta. Ma l’immaginario dell’infanzia è per definizione magico e così le nostre storie avranno anche un pizzico di magia, per attraversare lo specchio dove l’altrove ci può aiutare a capire meglio la realtà.
Quotidianità, sentimenti forti, immaginario, magia… parole chiave che ben si addicono all’albo “Sorelline”; è questo il quarto titolo del catalogo di kira kira, opera dell’autrice e illustratrice Tomo Miura i cui buffi bambini dalle guance colorate erano stati notati da Elena già nel 2016 alla Bologna Children’s Book Fair, quando kira kira era ancora solamente un blog.
L’interesse per il lavoro di questa artista è rimasto vivo nel corso del tempo e, diventata a tutti gli effetti editrice, Elena Rambaldi e le sue collaboratrici non se la sono fatta sfuggire. “Petite soeurs” è uscito per la primissima volta nel 2018 in Svizzera, curiosamente prima all’estero che in Giappone, per Editions La Joie de lire; eccoli oggi anche nelle nostre librerie quei buffi bambini, in una versione squisitamente femminile. La traduzione dal francese è della stessa Rambaldi.
Non è la storia di un rapporto fraterno o dell’attesa di un nuovo bambino in famiglia
“Sorelline” ci si presenta come un libro di formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso. Leggi piccolo e quadrato, in cui il bianco la fa da padrone sin dalla copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome Leggi; qui troviamo due bambine pressoché identiche che saltano gioiose su un divano: sono loro, le sorelline. State in guardia e non fatevi ingannare però, non è, come sembrerebbe, la storia di un rapporto fraterno o dell’attesa di un nuovo bambino in famiglia. Prestate dunque molta attenzione nella scelta di questo libro per un regalo “a tema”!
Scopriamo perchè.
L’incipit di questo racconto campeggia nel bianco assoluto della prima pagina di destra:
se avessi una sorellina….
Siamo subito catapultati dentro all’immaginario della protagonista, una bimba che se ne sta seduta pensierosa in un angolo, le gambe raccolte al petto e lo sguardo nello stesso vuoto che osserviamo noi. Si trova anch’essa immersa in un nitore che annulla il tempo e lo spazio. Siamo oltre lo specchio, nell’altrove di questa storia. Non è affatto un vuoto che atterrisce, anzi, intuiamo subito che questa pagina bianca sarà ciò che consentirà il lavoro creativo dell’immaginazione. Basta procedere per vedere questa immaginazione prendere forma: un’altra bambina,
…[…] proprio come me,
solo più piccina.
Quante cose si potrebbero fare insieme! La bimba se le raffigura tutte e ce le mostra.
E se la sorellina non fosse una soltanto? Se fossero invece quattro, cinque? Se fossero ancora di più?
Sarebbe davvero fantastico
avere
tonnellate
di sorelline!
Un’allegra orda di bimbe tutte uguali tra loro, diverse dalla protagonista solo per una dimensione leggermente ridotta e un dettaglio dell’abito, rendono il vuoto di prima brulicante di vitalità, tanto che la pagina ad un certo punto non riesce più a contenerle tutte. Che divertimento con queste complici! Veniamo travolti dall’atmosfera festaiola delle scene e perdiamo decisamente il conto di quante sorelline siano comparse nel frattempo.
Il finale è spiazzante: si esce d’improvviso dall’altrove immaginario e si torna alla realtà:
[…] non c’è l’ombra di una sorellina all’orizzonte
nemmeno di una minuscola.
A fronte di ciò, c’è però una certezza consolante: una mamma da non dividere con nessun altro.
Possiamo immaginare che la dicotomia tra il desiderio di avere un fratello, una sorella e il bisogno di avere la mamma tutta per sé, sono messi in scena molto bene in questo albo.
Spontaneamente viene da chiedersi se sia il caso di proporlo ad un bambino; l’editore lo consiglia dai tre anni ma inevitabilmente ci si domanda come leggerlo, quando e in quale condizione famigliare. Personalmente credo che questo lavoro possa offrirsi come occasione di dialogo molto profondo tra l’adulto e il fanciullo su un tema cruciale. Come forse dovrebbe dirsi di qualunque buon libro cosiddetto “per bambini”, questo testo è per i lettori una potenziale via d’accesso ad una maggior comprensione di ciò che si agita dentro di loro. È possibile, oltre che auspicabile, anche per un bambino arrivare pian piano ad accogliere le proprie intime polarità, a conciliare i sentimenti opposti e contrastanti che nei fatti coesistono in ogni cuore. Di certo non è impresa da compiersi da soli ma accompagnati da adulti sensibili e delicati ai quali è richiesta una certa fatica; ma i messaggi “facili”, pur consolatori che tendono però a semplificare ed escludere le ambivalenze, non rispettano davvero la complessità degli esseri umani, nemmeno di quelli ancora molto giovani.
Per finire, invito a non sottovalutare la quarta di copertinail retro del libro, che può avere un’illustrazione o meno, in cui sono riportati il prezzo, il codice ISBN e Leggi, dove risiede la vera chiusura della narrazione: per la nostra protagonista di sorelline non ce ne sono, lo abbiamo visto, né una né tante; ma dietro alla porta della sua fantasia, dietro allo specchio che divide il suo mondo interno da quello esterno, la folla delle sorelline è pronta a ricominciare i giochi… e ad alimentare i desideri.