Che il mondo sia invaso dalla plastica è una evidenza chiara a tutti (spero). Anche i nostri bambini ne hanno contezza, cresciuti negli anni della raccolta differenziata, delle lotte ecologiste di Greta Thunberg, delle immagini scioccanti che riprendono cetacei con la pancia piena di bottiglie, tappi, buste…
L’inquinamento da plastica è una malattia che ha colpito il mondo da decenni, ma solo negli ultimi tempi siamo giunti alla consapevolezza che i danni arrecati sono talmente gravi da non poter continuare come se nulla fosse. Dobbiamo invertire la rotta. Agire prima che sia troppo tardi. Consumare meno plastica. Ridurne drasticamente la produzione. Sostituirla con materiali meno nocivi.
E ai bambini, che hanno il diritto di capire e di sapere perché “la plastica inquina”, dobbiamo fornire spiegazioni chiare, semplici, convincenti. Non limitarci a istruirli su come fare la differenziata correttamente.
Io ho trovate parole e immagini eloquenti e ben calibrate, a misura di bambino, in questo albo illustrato(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che che trovo perfetto per lettori e lettrici dai 6-7 anni di età.
Un pianeta pieno di plastica
di Neal Layton, trad. Lucia Feoli, Editoriale Scienza, 2020
L’autore, l’inglese Neal Layton, è un asso nel rendere “semplici” e appetibili per i giovani argomenti di natura scientifica a volte anche spinosi. Abile nel fondere uno stile illustrativo leggero e moderno con testi diretti e vicini all’esperienza di tutti, sa come trovare la chiave giusta per farsi ascoltare e comprendere dai bambini.
In “Un pianeta pieno di plastica“, pubblicato a inizio anno da Editoriale Scienza, per prima cosa comincia la sua argomentazione in una maniera inaspettata. Non parte con la denuncia e la critica dura e pura al materiale preso in esame. Al contrario. Inizia dicendo al bambino protagonista che la plastica è ovunque. Basta guardarsi intorno, per esempio in cucina, e accorgersi che qualsivoglia contenitore, coperchio, involucro, manopola o flacone è fatto così.
E la plastica è fantastica! Scrive Layton. Sì, esatto. Lo è perché esiste in moltissime forme, dimensioni, colori. Lo è perché consente di produrre moltissimi oggetti, la sua flessibilità è pazzesca e consente di creare praticamente qualsiasi cosa.
La plastica è mitica, ma non è biodegradabile
Centocinquanta anni fa, quando il chimico Leo Baekeland la scoprì, scoppiò una rivoluzione. La plastica era mitica perché permetteva di realizzare ogni cosa, persino abiti, scarpe, piatti e bicchieri, occhiali, mobilio di ogni tipo, computer.
Purtroppo, evidenzia a gran lettere l’autore a questo punto, c’è un problema. La plastica, a differenza dei materiali naturali, non si biodegrada. E questa parola difficile viene presto spiegata con efficaci comparazioni, qualche vignetta e brevi didascalie. La plastica non si decompone. Dopo un mese, dopo sei mesi, dopo un anno, dopo molti anni e anni e anni. Rimane. E finisce nei mari, diventa un pericolo per i pesci, va ad accumularsi in enormi isole galleggianti.
Ben dosato ed efficace l’impiego da parte di Layton di immagini fotografiche che vanno a interagire con le illustrazioni e rendono immediatamente chiari e attraenti i messaggi per i giovani fruitori. Lo stile è accattivante e dinamico, allo stesso tempo informativo e giocoso.
Dopo moltissimi anni la pioggia, il sole e il vento riducono la plastica in pezzettini (le microplastiche) che sono persino più dannose e pericolose dei rifiuti grandi, perché diventano cibo tossico per i pesci e anche per noi, che di pesci ci nutriamo. Insomma, davvero un pasticcio enorme. Spaventoso. Che i bambini non vogliono!
Ed ecco che si arriva alle pagine operative, quelle in cui l’autore offre consigli pratici per imparare a ridurre l’uso della plastica, a riutilizzarla, a riciclarla. E che regalano una speranza ai suoi giovani lettori, mettendoli a conoscenza dei tanti progetti in fase di studio da parte di ingegneri e scienziati per ripulire il disastro e attivarsi per trovare soluzioni per fare la propria parte e contribuire tutti a salvare il pianeta.
Per l’argomento che tratta, ma soprattutto per come lo tratta, questo albo illustrato dovrebbe campeggiare in ogni biblioteca scolastica e in ogni casa in cui vivono bambini e bambine in età da scuola primaria. Vedrete, una volta conosciuto, se lo andranno a rileggere da soli, a riguardare. Ci ritorneranno sopra. Avranno chiariti dubbi. Capiranno e si sentiranno chiamati direttamente in causa. Più consapevoli e dunque più preparati ad agire con coscienza in prima persona.
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