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Ursula, la vita di un’orsa nei boschi d’Italia

Giuseppe Festa racconta con sentimento e partecipazione la nascita e i primi due anni di vita di un’orsetta di nome Ursula, accompagnandola passo passo nelle sue scoperte e sfide quotidiane.

Realizzato in collaborazione con MUSE – Museo delle Scienze di Trento, il libro stupisce e convince per il suo taglio narrativo incalzante e perché riesce a dare voce con credibilità alle emozioni e alle prime esperienze di un giovane esemplare di orso bruno appena venuto al mondo.

Ursula

È la stessa Ursula a raccontarci di sé, della sua famiglia, e delle sue tante prime volte: della tana che la ospita nel gelido inverno, della primissima passeggiata fuori dalla grotta, dell’incontro con gli animali del bosco, del latte di mamma Genziana, delle coccole, dei rimproveri, delle difficoltà da superare.

interni di Ursula

La storia dolce e appassionante di Ursula, che è sempre tanto assonnata e si fa mille domande su tutto ciò che osserva e sperimenta, ci permette di conoscere i comportamenti tipici della specie, le sue abitudini, le caratteristiche proprie di questi animali affascinanti e temuti che negli ultimi anni hanno ripopolato i boschi italiani. Ci consente anche di superare alcuni pregiudizi e false credenze, di comprendere il modo più corretto per rapportarci con questi esemplari, per rispettarli e promuovere una convivenza tra noi e “loro” sana.

Mamma orsa e Ursula

Ogni esperienza e momento topico vissuto dall’orsa nel suo viaggio di crescita e indipendenza, è affiancato da riquadri informativi che offrono spiegazioni, dettagli, precisazioni scientifiche fornite da un’orsologa ricercatrice del Muse.

È proprio questo riuscito mix tra una narrazione di fantasia, giocosa e spontanea, scandita da parentesi avventurose sul filo della suspense, e gli approfondimenti scientifici che l’accompagnano, a rendere la lettura allo stesso tempo leggera e densa, articolata e arricchente.

interni di Ursula

Le curiosità e le informazioni fornite hanno inoltre il pregio di fissarsi nella memoria perché espresse con un linguaggio confidenziale, dialogante ed esauriente.

Gli acquerelli di Maria Chiara Di Giorgio, dalla grana pastosa e avvolgente, la grafica ariosa, la scelta della carta ruvida per la copertina, l’aggiunta di alcune pagine di giochi da fare nel bosco, sono ulteriori note di merito di un libro che ha tutte le carte in tavola per bissare il successo del primo della “serie”: “Lupinella“, uscito nel 2018, e ben presto investito da una pioggia di consensi.

Ursula

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