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Bianco e nero, giochi visivi, capovolgimenti…

Impara ad illustrare e creare fiabe e racconti per bambini. [ADV]

Fra i libri ammonticchiati da tempo sulla mia scrivania, rimasti un po’ più del dovuto in attesa di considerazione, ho recentemente ripescato un albo illustrato edito dalla romana Cliquot, Andata e ritorno di Ann Jonas. È un albo che sin dalla copertina catalizza l’attenzione su di sé, distinguendosi, ma che, a onor del vero, non avevo mai incontrato, né mi erano note l’autrice o la casa editrice; in un colpo solo quindi, ho fatto una triplice scoperta.

Andata e ritorno

testo di Ann Jonas, traduzione di Federico Cenci, 32 pagine, Cliquot 2022, euro 16 – Lettura consigliata dai 4 anni

Anzitutto, sono stata ben felice di incappare in questa (a me) nuova realtà editoriale, nel cui sito web ho curiosato con gran soddisfazione, scoprendone, oltre al ricco catalogo, i romantici ed entusiasmanti intenti che ne fondano l’esistenza:

Manoscritti ritrovati in umide cantine, storie ripescate in polverose riviste, opere mai tradotte riportate alla luce. Cliquot è la casa editrice del recupero dei classici mancati, delle belle opere dimenticate. (Cliquot Edizioni).

Tutto il catalogo Cliquot si compone di opere ormai introvabili, del tutto inedite oppure di eccellenze estere mai tradotte in italiano; fra le diverse collane in cui questo bel catalogo si articola, c’è anche Segni, dedicata ai libri illustrati, declinazione della vocazione di Cliquot per il popolare e il dimenticato […]  nel mondo del fumetto e dell’illustrazione, alla riscoperta di opere e autori che soltanto una manciata di fortunati collezionisti potrebbe altrimenti apprezzare. (Cliquot Edizioni)

La terza pubblicazione della collana, uscita nel 2022, è appunto il nostro Andata e ritorno (Round trip, Greenwillow, 1983), forse il titolo più famoso di Ann Jonas (1932-2013), grafica, autrice ed illustratrice newyorkese che a partire dagli anni 80 pubblicò 16 libri illustrati per l’infanzia. Aveva cinquant’anni, due figlie già grandi e un’esperienza professionale legata al graphic design, quando cominciò a pubblicare per bambini, su incoraggiamento di un’editrice e soprattutto del marito e collega Donald Crews, autore ed illustratore già affermato.

Round trip fu il terzo libro firmato dall’artista e nell’anno della sua uscita fu segnalato dal New York Times come miglior libro illustrato per bambini e come libro di rilievo (notable book) dall’American Library Association (ALA). È prevalentemente per questo lavoro che ancora oggi si ricorda Ann Jonas e il suo ingegno nel giocare, e narrare, con le immagini. Come lei stessa ebbe a dire,“ho cercato di esplorare altri modi per allargare l’immaginazione dei bambini. […] Mi trovo sempre più spesso attratta dalla progettazione di libri che implicano una sorta di gioco visivo. […] [Si crea un’] opportunità per incoraggiare i bambini a guardare cose familiari in modi differenti, offrendo al contempo il fascino di un gioco o di un rompicapo” (publisherweekly.com traduzione mia).

Andata e ritorno, come si diceva, è speciale già dalla copertina, la quale dichiara sin dall’inizio quali sono i tre ingredienti/artifici del libro:

  • l’uso esclusivo del bianco e nero;
  • le forme semplici, geometriche, stilizzate;
  • infine, il più sorprendente, il doppio senso di lettura di testo e immagini (entrambi!): capovolgendo il libro, l’alto diventa il basso, il basso l’alto e la visione/il racconto si trasforma.

La trama è in realtà molto esigua, ad una misteriosa voce narrante viene affidato l’incipit:

Siamo usciti di casa alle prime luci dell’alba.

Non sappiamo chi sia a parlare (un lui o una lei? Un adulto o un bambino?) né quante siano le persone dietro al “noi” che, insieme, esce di casa. Quella “casa” in comune ci porta a pensare che sia una famiglia, ma potrebbe trattarsi tranquillamente di una coppia, oppure di coinquilini… non è dato sapere con certezza e in fondo poco importa, se gli sarà necessario, ciascun lettore riempirà questo vuoto con la propria immaginazione.

Quel che segue altro non è che lo scorrere ordinato delle sequenze di scenari incontrati dai protagonisti durante un viaggio lungo un giorno, da mattina a sera. Essi partono in auto dal paese al sorgere del sole, raggiungono la grande città e all’imbrunire si rimettono in strada per rientrare. Nel compiere questo tragitto, attraversano un paesaggio dopo l’altro (il laghetto, il paese, la vallata, le montagne…), fanno una tappa dopo l’altra (la metropolitana, il cinema, il ristorante, il garage …), e in fine di nuovo a casa. Il testo descrive i luoghi e le atmosfere mostrati nelle illustrazioni, aiuta ad interpretarle e segnala lo scorrere del tempo della storia. Niente di davvero emozionante accade, si potrebbe dire. Se non ché, arrivati all’ultima pagina del libro, il racconto è solo a metà: siamo ancora in città, fra traffico e grattaceli. E tutto il resto? E il viaggio di ritorno di cui abbiamo parlato?

Torniamo a casa? Gira il libro.

Obbedienti a questa indicazione metatestuale, diretta espressamente a noi che leggiamo, capovolgiamo il libro di 180 gradi ed ecco, si riparte. Con un efficacissimo gioco di illusioni ottiche, Ann Jonas riesce a riorientare il nostro sguardo e farci vedere nelle stesse identiche pagine che abbiamo già attraversato delle immagini del tutto nuove. Le tavole viste prima si trasformano nel ribaltamento fisico del libro e tramutano in nuovi ambienti, nuovi paesaggi, nuove prospettive; il testo scritto ci aiuta in modo importante a rifocalizzare lo sguardo e vedere “cose nuove” in immagini già note. Per esempio, il ristorante diventa un cinema, la metropolitana diventa il garage, le baie piene di alghe diventano un cielo rischiarato da fuochi d’artificio, e così via. Se andando “in avanti” nella lettura, è il nero che “disegna” la scena (è giorno e dunque ad essere bianco è il cielo, lo sfondo), procedendo a ritroso le parti cromatiche si invertono (cielo nero e figure bianche), sopraggiunge infatti la notte e di conseguenza si accendono le luci (bianche) dei lampioni, dei palazzi, delle stelle

È davvero affascinante, direi anche molto divertente, farsi consapevolmente ingannare da questa sapiente manipolazione percettiva, resa efficace dal ruolo di ausilio interpretativo assunto dal testo e dalla grande ingegnosità della grafica, alla quale si deve primariamente il grande interesse che questo libro continua a mantenere anche quarant’anni dopo la sua prima apparizione.

Grazie dunque a Cliquot per questa preziosa pubblicazione. I lettori (editori compresi) non sono sempre tempestivi nel riconoscere ciò che vale la pena di leggere, ma i buoni libri sanno aspettare.

 


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