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I capricci del Re Primaditutto

Impara ad illustrare e creare fiabe e racconti per bambini. [ADV]

Nel regno di Nientepopodimenoché vive il re Primaditutto con il figlio Cincischia e, ovviamente, con tutti i suoi variegati sudditi…

Al risveglio dal letargo, il re opta per una pulizia radicale del suo territorio: via l’erba e le erbacce, si potino gli alberi, si ripuliscano i campi… decoro e ordine diventano le uniche direttive! Cincischia, tanto giovane quanto saggio, cerca di far riflettere il padre sulle conseguenze delle sue azioni, ma ahimé senza riuscirci finisce per assistere insieme a lui, impotente, all’esodo dei sudditi verso altri regni dove l’ambiente è ancora vivo e rigoglioso.

I sudditi decidono di lasciare il regno guidati dalle “mancanze” che derivano dagli sconsiderati interventi del re: l’assenza di natura non solo è una carenza in termini concreti, ma ha conseguenze anche sulla qualità della vita all’interno del regno.

Nel regno di Nientepopodimenoché

di Claudia Mencaroni, ill. di Serena Mabilia, VerbaVolant Edizioni, 40 pagg. – Età di lettura consigliata: dai 5 anni

Cover del libro "Nel regno di Nientepopodimenoché"

Questa originale storia non ci parla infatti di natura intesa solo in termini fisici (l’insieme di elementi come alberi, piante, erba, animali), ma anche di ambiente come culla e casa, in grado di ospitare, ispirare, far vivere al meglio i propri “inquilini”.

Illustrazione di "Nel regno di Nientepopodimenoché"

La poesia ci parla della bellezza di essere ragno e di essere rospo, della pace dei sensi nell’esistere in natura e del farsi ispirare da essa: tutte cose che nel regno di Nientepopodimenoché non esistono più.

Molti altri sono poi gli inserti, divertenti e sorprendenti elementi paratestuali, che diventano un piacevole rito di scoperta durante la lettura.

Pagine interne di "Nel regno di Nientepopodimenoché"

Il testo, ad opera della scrittrice Claudia Mencaroni, è ricco di contenuti, pur essendo misurato ed essenziale. La sua musicalità risiede nelle ripetizioni che si susseguono nella costruzione delle frasi, ma anche nella scelta delle parole che, come onomatopee, ricordano e riproducono sonorità e portano alla mente scenari ricchi di movimento e vita:

“Padre, ma le fronde fruscianti, i nidi scrocchianti, il vento sonoro?”
“E non ce ne sono forse, nel mio regno immenso, di frulli e battiti, di canti e cinguettii?”

Le immagini, nate dalla fantasia di Serena Mabilia, si alternano e affiancano al testo in termini di protagonismo: a volte piccole, altre grandi, paiono delicati quadri – non troppo realistici- di pastello a cera su un diario. Il libro stesso a dire il vero, sin dai risguardi, pare una sorta di “scrapbook” che raccoglie disegni, ma anche oggetti, allegati, ritagli.

Pagine che sembrano quelle di uno scrapbook

Ho sottoposto il testo a bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni: coi bambini più grandi siamo arrivati a cogliere un’analogia tra il re Primaditutto, personaggio di fantasia, e gli esseri umani adulti che nella realtà gestiscono e cambiano la Natura per i propri interessi e obiettivi, senza comprendere l’importanza che ogni piccola cosa che la compone abbia per il genere umano.

Riflettere poi insieme sui nomi dei protagonisti della storia, dei sudditi del regno di Nientepopodimenoché (e sul nome del regno stesso!) ha generato ilarità, oltre a qualche fanciullesca perplessità:

i Cavoliamerenda
gli Zericarbonella
gli Spizzichiebocconi
[…] un immenso regno di […]
fichisecchi, pocodibuoni, trippepergatti e chevvuoichesia

espressioni strambe che per i piccoli ascoltatori sono solo fortemente musicali, ma che nel mondo adulto compongono frasi fatte o sono modi di dire, epiteti, parole che sono indice di “altro” e che “altro” vogliono comunicare.  

Questo libro sorprendente è in grado quindi di muoversi su più piani di comunicazione e comprensione ed è piacevolmente fruibile da diverse età.  


RISPARMI 0,80 €
Nel regno di Nientepopodimenochè
  • Mencaroni, Claudia (Autore)

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