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Il volo della famiglia Knitter: una storia sul coraggio e sulla libertà

Impara ad illustrare e creare fiabe e racconti per bambini. [ADV]

Era da un po’ che aspettavo l’occasione giusta per presentarvi questo albo e ora credo di averla trovata. Penso che questa storia sia il miglior auspicio che possa fare a me stessa e a voi tutti per l’anno che è appena cominciato. Perché è una storia che parla di un viaggio verso la libertà, di un volo, non solo metaforico, verso una nuova dimensione, più leggera, audace, autentica. Parla del desiderio di spingersi in alto, con coraggio, e di quello di cambiare, senza rimpianti e senza voltarsi indietro. Parla, anche, di famiglia, di sostegno reciproco, di comunanza di intenti e di fiducia.

Ecco, auguro a me e a tutti voi di vivere il presente e il futuro con lo stesso cuore e lo stesso spirito della famiglia Knitter.

Il volo della famiglia Knitter

Guia Risari, Anna Castagnoli, Bohem Press Italia, 2016
Età di lettura consigliata: dai 5 anni

Il volo della famiglia Knitter copertina

Dietro all’inferriata di un angusto appartamento cittadino, papà Knitter sogna il fresco e l’aria della campagna: “Cosa non darei per poter volare…“, sospira con lo sguardo rivolto verso l’alto, mentre alle sue spalle i figli, la moglie e i tre animaletti domestici (cane, gatto e canarino) condividono uno spazio decisamente esiguo e cercano di godersi un momento di riposo nonostante il caldo afoso.

Voltiamo pagina una sola volta e il contesto estremamente realistico appena descritto è già svanito. L’autrice ci fa precipitare senza paracadute nel regno della fantasia.

Il canarino, che aveva preso molto seriamente le parole del papà, comincia a dare lezioni di volo a tutta la famiglia.

dettaglio de Il volo della famiglia Knitter

Con un periodare essenziale e diretto, Guia Risari ci conduce senza preavviso in una dimensione fantastica e magica, come se nulla di strano fosse accaduto, lasciando il lettore stordito e incredulo, meravigliato.

Le sue parole, misurate e condite da una dolce vena ironica, dialogano con le immagini in modo armonioso e potente, come mi ha confidato Joanna Dillner, editrice di Bohem Press Italia:

“Guia e Anna hanno qui dimostrato che quello che si cerca in un albo illustrato – la totale sintonia fra testo e immagine – è possibile, anche se purtroppo è raro… Qui il testo e l’immagine “dialogano” fra di loro senza sovrapporsi l’uno all’altro. Lavorando con gli autori so che questo è molto difficile però qui le due autrici hanno superato gli ostacoli e il risultato è una magica poesia. Questo libro mi ricorda i miglior albi che ho letto nella mia infanzia e sono felice di averlo potuto pubblicare in italiano”.

La scelta di non attribuire un nome ai suoi protagonisti, e di preferire “Il figlio Knitter 1”, “Il figlio Knitter 2”, forse rende lo stile un po’ “freddo” in alcuni passaggi, ma è legata presumibilmente alla volontà di rendere la storia e i suoi personaggi universali, e di lasciare al giovane lettore la possibilità di rispecchiarsi. Si rintraccia infatti nel racconto un’eco di rimandi lontani, fiabeschi, che risuonano forti.

L’autrice si sofferma sulle prove di volo dei vari componenti della famiglia, che riflettono le caratteristiche e unicità di ciascuno. Se la mamma fila dritta e leggera come una tortora, il volo del papà somiglia di più a quello maestoso e grave del condor. I figli riportano qualche ferita, per fortuna non grave, il cane e il gatto si impegnano.

Tutti i Knitter, comunque, imparano presto a volare, come testimonia la bellissima doppia pagina in cui Anna Castagnoli ritrae i personaggi sospesi in aria, leggeri, fluttuanti, beati.

i membri della famiglia volano

I corpi che galleggiano nel cielo, gli occhi chiusi, i volti distesi, i nasi all’insù per assaporare ogni respiro.

Imparata la tecnica, i Knitter decidono di metterla subito in pratica, e di raggiungere la meta della loro vacanza così, in volo.

i knitter su una nuvola

Sorvolano prati, boschi, laghi scintillanti, ma anche spigoli e tetti di edifici rumorosi che non vedono l’ora di dimenticare. Vanno oltre, continuano il viaggio e quando finalmente toccano terra, sono arrivati su un’isola-paradiso che sembra appena emersa dal mare.

È a questo punto che troviamo l’altra grande illustrazione dell’albo: il momento dell’atterraggio, soffice, morbido, delicato. Una poesia visiva ci si spiega davanti agli occhi.

Atterrarono su cuscini di muschio e cespugli di mirtilli. C’erano sassi grigi, alberi centenari e tane di animali. Silenzio e pace.

la famiglia atterra

E qui si fermano, trascorrendo giorni felici in cui imparano a pescare, a riconoscere i funghi buoni, a scovare conigli, a perfezionare il volo.

Ma le vacanze non sono tali se non hanno un termine.
Giunge il momento di rincasare.
Tristezza, angoscia, paura.
Nessuno vuole ritornare ma non hanno scelta. È quella la loro vera vita. È quello il destino che li attende.

Si può cambiare il proprio destino?

Perché non continuiamo il viaggio? Non è quello che vogliamo? Chiede a un certo punto la mamma, che dando voce ai pensieri di ognuno si rivela la più coraggiosa.

Il finale, che scoprirete da soli (ma potete intuirlo), è l’unico possibile. Quello che una storia aperta alla speranza come questa merita, e che ci meritiamo tutti.

Felice 2017! Che sia un anno di voli spericolati e di atterraggi soffici.

Volete volare con la famiglia Knitter? Potete raggiungerli qui:

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