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Leggere nel modo giusto a un gruppo di bambini

Impara ad illustrare e creare fiabe e racconti per bambini. [ADV]

Finalmente sono riuscita a coinvolgere un’insegnante nel mio ciclo di interviste dedicate al tema “Come leggere a un gruppo di bambini?“. E che maestra! Elia Zardo ha esperienza a volontà sull’argomento. Se non la conoscete, basta leggere il suo curriculum per rendervene conto: è presidente dell’Associazione Culturale La Scuola del Fare di Castelfranco Veneto, formatrice ed educatrice alla lettura, coordinatrice del Premio Soligatto… (trovate tutte le informazioni e i link nella breve biografia a fine intervista).

Il 18 maggio 2016 Elia ha ricevuto un prestigioso e meritato riconoscimento, il Premio Andersen come Protagonista della Cultura per l’infanzia, con la seguente motivazione della giuria: Per una passione costante e contagiosa nel trasmettere il valore culturale della letteratura per l’infanzia e nel riconoscere il bambino come individuo a cui dedicare attenzione, cura e relazione. Per la capacità di coniugare nel lavoro quotidiano, con la Scuola del Fare, le lezioni di libertà e creatività di grandi maestri attraverso una via di pensiero che con la materialità del fare educa a forme mai scontate di approccio con il libro e con il proprio stare nel mondo, il creare. Per aver saputo costruire reti virtuose, facendo crescere realtà e iniziative a livelli di rilievo nazionale, costruendo un cammino di comunità.

Io l’ho conosciuta di persona alla Children’s Bookfair di Bologna due anni fa, dove mi ha conquistato per la sua simpatia e per i suoi modi eleganti e gentili. Una gran signora che ho il piacere di farvi conoscere un po’ meglio e che ci può insegnare il giusto approccio a una lettura di gruppo.

Intervista a Elia Zardo

Quando hai cominciato a leggere ai bambini e perché hai deciso di farlo?

È cominciata così, da maestra! Se non legge una maestra in classe per i suoi alunni, come si fa l’Educazione alla Lettura? È proprio a scuola che è iniziato il mio percorso di ‘lettrice’, che poi si è sviluppato come animatrice, ideatrice di incontri con i libri e la lettura, a partire dal progetto ‘Una città per i libri’ nel 1992. Gli incontri hanno indirizzato le mie scelte: Bruno Munari, Mario Lodi, Roberto Pittarello.

Elia Zardo legge a un gruppo di bambini

Come ti prepari a una lettura di gruppo?

Secondo me, due sono le cose importanti: fare la scelta dei libri ’giusti’ che possano rispondere all’interesse di quei bambini che andrai a incontrare, in base all’età, al contesto, al tempo a disposizione, al luogo dove questo incontro avverrà; e poi fare una lettura che sia immaginativa, che lasci il tempo di entrare nella storia e che usi tutti i toni, le altezze, le pause e le dinamiche che la voce permette di esprimere. La prima animazione è la voce che legge, e poi c’è il progetto del libro.

Quali sono le condizioni ideali per leggere a un gruppo di bambini con soddisfazione?

Le condizioni esterne sono importanti. La lettura chiede ascolto e partecipazione. Chiede relazione e complicità. I bambini, li devo poter vedere tutti e abbracciare con lo sguardo, i gesti. Quanti? Da 5 a 30? Meglio di età non troppo differenti, in un ambiente piacevole, fuori dalla fretta, anche in un giardino, in un luogo dove bisogna accettare di restare ‘prigionieri’, chi legge e chi ascolta… per un tempo! Costruire l’ascolto parte da lontano, per me parte dal tatto, dalla cura con cui hai incontrato le persone, le cose del mondo e le parole!

Qual è la tipologia di libri che preferisci leggere ad alta voce?

I libri che raccontano storie. Siamo animali che vivono di storie… e i bambini sono curiosi, affascinati dalla magia delle parole e dalle situazioni diverse che i libri propongono. Dalle filastrocche alle poesie, dalle storie brevi a quelle che puoi continuare a leggere domani, se ci vediamo ancora, che fanno ridere, giocare, piangere, emozionare, arrabbiare, conoscere, scoprire, sognare! C’è il mondo nei libri, e avere un adulto a disposizione che ti accompagna a scoprirlo… beh! è uno stare insieme bello. I libri sono uno strumento straordinario per la loro materialità e per la potenza immaginativa delle parole e delle illustrazioni.

Come definiresti il tuo stile di lettura?

Mi piace adattare la lettura al libro che voglio proporre e cerco il modo più interessante per far arrivare i messaggi che contiene. Mi piace caratterizzare i personaggi con timbri diversi della voce, far capire le atmosfere. Mi piace parlare con i bambini, chiedere come stanno, da dove sono arrivati, sapere i nomi, se leggono, cosa leggono?… in base all’età e al tempo a disposizione. Magari porto una borsa, uno scatolone, una valigia… e possono essere libri tutti diversi, ognuno con una sorpresa, dai tattili agli illustrati, visivi o solo scritti, spesso mescolo le cose. Quando il gruppo è ‘giusto’ mostro le illustrazioni contemporaneamente alla lettura, oppure dopo, se il testo è più articolato. Se il gruppo è grande uso la lavagna luminosa o il videoproiettore, il microfono.

Elia Zardo durante un laboratorio

Quali sono gli aspetti più importanti da tenere presente e curare quando si legge a un gruppo di bambini?

Come già dicevo, la lettura vuole la disponibilità della voce, ma anche il contatto visivo con il pubblico. Più ti allontani da questa relazione, più questa diventa un “fatto teatrale”. Più i bambini sono piccoli, più il contatto deve essere anche fisico, tattile, alla stessa altezza… a terra! E in questo ho qualche difficoltà, dato che un ginocchio non si piega più, per questo preferisco seduta su una sedia-seggiolina o in piedi, allora: bambini dall’infanzia in su! E poi leggere libri belli, che catturano l’attenzione, che hanno un’anima e dialogano con chi ascolta, facendolo partecipare.

Elia legge a un gruppo di bambini numeroso

Come riesci a mantenere viva l’attenzione dei bambini e dei genitori durante una lettura? E come ti comporti se i bambini interrompono, rumoreggiano, non seguono?

C’è sempre una piccola presentazione all’inizio di una lettura, dove anche si ‘definiscono’ i ruoli… Magari giocando e facendo salire i bambini su un bel tappeto azzurro che è magico e ci porta dentro le storie nascoste nei libri… chi ci vuol salire? E se io leggo… e volete fare delle domande? Tenetele in mano, ben chiuse e poi me le farete quando è finita la storia… Tutti stanno bene? Possiamo partire?… Insomma si costruisce un po’ il clima per la lettura, in base all’età del pubblico, e poi sarà la voce, la storia, il libro sorprendente a fare il resto. A volte anche mi fermo, se è necessario, uno sguardo, un gesto… la voce che si abbassa o si alza, o canta!

Credi sia utile abbinare alla lettura delle attività di laboratorio? Se sì, in quali occasioni?

Mi piace se la lettura prevede anche un tempo per conversare, per stare, scambiare idee, sensazioni, opinioni… e poi raccogliere i pensieri di tutti e, di nuovo, leggerli. Ancora meglio se possiamo aprire un laboratorio che sviluppa la proposta del libro.
Mi piace moltissimo leggere un libro e poi fare un libro, dove i bambini possono raccontare la loro storia! Il progetto del 1992 è partito proprio dalla costruzione dei libri con i bambini. Dai materiali alla rilegatura, dalle immagini alle parole. Avvicinare alla lettura, anche attraverso il laboratorio di costruzione dei libri, trovo sia un’esperienza arricchente. È sempre, però, questione di tempo, bisogna stare, non si può fare mordi e fuggi!

libro fatto da un bambino 2

Hai qualche aneddoto divertente da raccontarci? Qualche commento dei bambini che ti ha colpito particolarmente?

Capita a volte che una storia sia molto piaciuta e per questo ti chiedono il bis! È successo recentemente con un racconto di Gianni Rodari “Sbagliando s’impara”, 40 bambini di classe seconda, l’hai fatta proprio bene, mi hanno detto! I piccoli di solito si avvicinano e ti abbracciano… Torni anche domani? Ed è qui che hai la conferma che i libri sono un ottimo strumento per la relazione. Le sorprese che il libro nasconde prendono vita con la voce dell’adulto che legge, è un incontro, una condivisione di tempo e cura, una complicità, un gioco sempre nuovo e creativo.

Ti è mai capitato di assistere a letture ad alta voce tenute da persone non preparate? Se sì, quali erano i loro limiti e gli errori commessi?

In genere vedo letture fatte bene, molte volte gli animatori sono persone che vengono da esperienze teatrali, sono meno gli insegnanti che leggono! Più spesso vedo i laboratori che seguono, fatti male. La tendenza è di far realizzare un ‘lavoretto’, quell’oggetto uguale per tutti da portare a casa. Per me il laboratorio funziona quando si mettono a disposizione tecniche, materiali, regole… e poi ognuno fa quello che vuole, con quello che ha visto fare, per raccontare qualcosa di sé originale e diventare autore della sua piccola opera.

10 libri illustrati perfetti da leggere ad alta voce. Ecco l’omaggio di Elia ai Maestri:

1. Gigi cerca il suo berretto, Bruno Munari, Corraini
2. Pietro Pizza, William Steig, Salani
3. E adesso, che succede?, Tove Jansson, Salani
4. A sbagliare le storie, Gianni Rodari e Alessandro Sanna, Emme Edizioni
5. L’albero alfabeto, Leo Lionni, Babalibri
6. Il soldatino del pim pum pà, Mario Lodi e Michele Rocchetti, Orecchio acerbo
7. Poesiafumetto 3, Pietro Formentini, Nuove edizioni romane
8. Tararì Tararera, Emanuela Bussolati, Carthusia
9. L’autobus di Rosa, Fabrizio Silei e Maurizio Quarello, Orecchio acerbo
10. La riparazione del nonno, Stefano Benni, Orecchio acerbo

Elia Zardo (con l’accento sulla È!)

Foto ritratto Elia Zardo

È stata insegnante elementare per 20 anni. Nel 1995 ha dato vita, con alcune colleghe, all’Associazione Culturale La Scuola del Faredi cui è presidente. Cura i percorsi di formazione dedicati ai Laboratori creativi e la Settimana della Lettura. Dal 2006 coordina il Premio Soligatto, iniziativa sostenuta dal Comune di Pieve di Soligo (TV), dedicato alla lettura di libri illustrati per bambini a scuola. Dal 2009 fa parte del Gruppo di lettori Leggere per Leggere.
Due i libri nella collana “I libri in Foglio” di Roberto Pittarello: “Libri fatti dai bambini di Castelfranco” con S. Trentin e “Animare libri e lettura”, La Scuola del Fare. Questa è la pagina Facebook di Elia Zardo.

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