C’è una casa editrice che mi sta molto a cuore perché di assoluta e indiscutibile qualità, ma anche perché lavora artigianalmente su ciascun libro che produce e quando te lo presenta non puoi fare altro che ammirare ogni singola scelta. Per questo ho deciso di dedicarmi qui proprio ad alcuni dei libri che ha pubblicato e che a casa mia sono entrati senza riserve, arricchendo enormemente la qualità della mia biblioteca di albi illustrati.
La casa editrice è Corraini, che oltre ad essere editore, nasce come galleria d’arte e come spazio di totale e libera creatività per gli artisti con i quali collabora.

Il più famoso e ormai storico, che ha segnato gran parte della produzione della casa editrice, è certamente Bruno Munari, ma in generale tutti gli artisti che lavorano con Corraini producono elaborati e raffinati progetti, che non guardano esclusivamente al mercato e all’eventuale vendibilità, ma si concentrano piuttosto sulla qualità e sulla creatività delle idee.
Il circo del nano e della donna barbuta

A marzo del 2018 è uscito un bellissimo albo illustrato(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che Leggi di Fausto Gilberti che mi ha colpito tantissimo, intitolato “Il circo del nano e della donna barbuta”. Se già il titolo di per sé è stuzzicante, la copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome Leggi, di un giallo sgargiante e con il titolo inserito nella panciona della donna cannone, fa venire voglia di prenderlo fra le mani e sfogliarlo, il retro di copertina poi introduce il tema del libro con la frase «questa storia non è una storia perfetta» e davvero la curiosità di aprirlo non si può trattenere.
È la storia incredibile del nano e della donna barbuta, due esseri tanto diversi sia fra di loro che dal mondo circostante, che si ritrovano, si innamorano e generano una famiglia davvero singolare: undici figli, uno diverso dall’altro, e ciascuno con qualcosa di così speciale da fondare l’impresa di famiglia, ovvero un circo itinerante.

Ciascun figlio è descritto minuziosamente: c’è Piera, la primogenita, che pesa come un elefante ma riesce a fare tutto con la sola forza del pensiero; Dante il giocoliere equilibrista con una gamba sola, Rita e Lola gemelle siamesi, Oliver con tante braccia tutte impegnate a suonare strumenti diversi, e così via. C’è persino Pompeo, che in realtà non esiste, ma tutti fingono di sì, perché è stato tanto voluto dai suoi genitori che, anche se non è mai arrivato, se lo sono inventato.


È un piacere scoprire come si possa parlare di diversità in maniera divertente e leggera e come si possa insegnare ai bambini a trasformare le debolezze in punti di forza. Un finale a sorpresa conclude questa magnifica carrellata di personaggi strampalati e vi strapperà un sorriso, dandovi allo stesso tempo lo spunto per tante chiacchierate con i vostri bambini. Lo consiglio dalla prima elementare come lettura condivisa, ma anche come meraviglioso regalo ai ragazzini che iniziano a leggere in autonomia.
Henri va a Parigi

Il secondo illustrato che vi propongo è la ristampa di un libro uscito nel 2012, ma al quale vale la pena di ridare un’occhiata, e si intitola “Henri va a Parigi”, storia paradossale di un bambino che dal suo paesino in Francia sogna di andare a Parigi e, nonostante viva con genitori molto buoni in una splendida casetta in mezzo al bosco, crede che la grande città sia molto meglio e così un giorno decide di partire per andare a vederla di persona.

Il suo desiderio è tale e tanto che mette in borsa una carota, un pezzo di pane e una matita per fare disegni da spedire agli amici e parte a piedi alla volta di Parigi. Ovviamente il viaggio è lungo: Henri, sempre più stanco, si ferma per riposare e furbescamente pone la matita che ha in borsa con la punta rivolta verso Parigi per non sbagliare strada quando si sveglierà.
Gli eventi però non prenderanno la piega voluta e Henri, a sua insaputa, tornerà invece indietro al proprio villaggio, che crederà essere la tanto agognata Parigi. Ritrovando la sua casa, i suoi genitori e i suoi amici, capirà però che nessun posto è bello come quello in cui si è nati e cresciuti e che un piccolo paese nulla ha da invidiare ad una grande città se ci sono le persone a cui vogliamo bene.
Illustrato da Saul Bass e scritto da Leonore Klein, questo libro è una splendida prima lettura per i bambini di prima elementare (il carattere in stampato maiuscolo del testo lo rende ancor più adatto) per parlare dei punti di vista, della possibilità di guardare le cose con occhi nuovi e della capacità di accontentarsi, virtù oggi molto poco sviluppata.

Per finire la carrellata dedicata a Corraini, non posso non soffermarmi su una delle mie illustratrici preferite: Suzy Lee. Amata già per i suoi poeticissimi silent booksAlbo illustrato senza parole (detto anche silent book e wordless picturebook): albo illustrato senza testo, in cui la narrazione è Leggi come L’Onda, L’Ombra o Mirror, ha pubblicato ultimamente due meraviglie molto diverse fra loro: Linee e River.
Linee

Linee è concepito come un gioco sapiente fra la mano che tratteggia e il soggetto rappresentato. Le linee tracciate da una matita su un foglio bianco diventano i segni lasciati da una pattinatrice sul ghiaccio di una pista. La fantasia e la realtà si fondono e creano un piccolo mondo magico in cui la pattinatrice è in balia delle bizze dell’autrice che stropiccia il disegno, cancella le linee, ma dà anche modo alla piccola protagonista di non prendersi troppo sul serio e di ritornare al vero scopo del suo pattinare, il divertimento, sola o con tanti amici.


Nelle ultime immagini la bambina è circondata, quasi invasa dai molti colori che si aggiungono al rosso del suo cappello, che invece prevale all’inizio: sono altri bambini che entrano in scena colorati, allegri, chiassosi, e la loro gioia porta quel calore di cui la piccola pattinatrice aveva bisogno per dimenticare il fallimento.

Sebbene le immagini sembrino nate per un capriccio stilistico dell’artista, capace non solo di creare disegni perfetti ma anche di prendersi in giro rappresentando l’atto stesso del disegnare, Suzy Lee non rinuncia a lanciare un messaggio importante: divertitevi bambini, soprattutto nello sport, perché se è pur vero che questo mondo è tanto competitivo e perfezionista, voi siete bambini e non dovete scordarlo mai.
River

River invece è la storia (senza parole) vera della cagnolina dell’autrice, salvata dai maltrattamenti di un padrone prepotente, che conosce la gioia quando incontra due bambini (figli dell’artista) che diventano i suoi migliori amici. I tre trascorrono insieme momenti meravigliosi e River, come tutti i cani, dona loro un amore unico ed esclusivo, per la vita. Arriva però il momento in cui i bambini devono allontanarsi per un po’ e il cane nell’attesa si ammala di tristezza.

Suzy Lee, ispirata dall’affetto per l’animale e dalla nostalgia per la sua perdita, ci regala in maniera assolutamente realistica, nonostante la tecnica crei l’effetto di uno schizzo provvisorio, tutta la gamma di emozioni che River prova attraverso il suo sguardo e i suoi gesti. In molti tratti ricorda L’Onda, sia per l’uso della matita grossa e scura sia per i colori prevalenti, grigio e azzurro.

Non è chiaro se il finale voglia essere positivo o negativo, né se il cane si addormenti e sogni di correre incontro ai padroncini o se questo avvenga realmente.
Io preferisco sposare l’interpretazione meno triste e leggere l’ultima immagine come un ritorno definitivo dei suoi amati bambini con l’arrivo dell’inverno: il cane spicca felice al centro della pagina e i due bimbi lo abbracciano, ma si percepiscono appena. Sono reali? Sono un sogno? Non lo sappiamo, ma i pochi schizzi che li delineano in azzurro sono davvero un capolavoro di tecnica e ci vuole qualche istante di attenta osservazione per percepire le loro sagome.

La tristezza del cane che aspetta i suoi nuovi padroncini, contrapposta alla sua gioia autentica quando loro ritornano, è resa in maniera magistrale e ai più sensibili strapperà una lacrima.
Se poi, come me, avete un amico a quattro zampe, ritroverete in River la gestualità e gli sguardi che vi legano a lui giorno per giorno. Solo chi ha avuto la fortuna di condividere una parte di vita con un cane può sapere quanto il suo amore sia unico e indissolubile: i cani sono creature con una capacità di amare così pura e incondizionata che non si capisce come sia possibile fare loro del male.

Un albo illustrato bellissimo, poetico e tenero, in cui l’autrice ha messo un pezzo del suo cuore.
Credo che avere in casa libri di Suzy Lee serva per sviluppare nei bambini l’amore per il disegno, quello vero, non artefatto, e che stimoli la loro voglia di mettersi in gioco e di provare loro stessi ad inventare piccole storie con carta e matita e, se anche non andrà così, sono piccole opere d’arte che arricchiranno voi e la vostra casa.
Se ti sono piaciuti questi libri di Corraini Edizioni, cercali in libreria o acquistali su
- Gilberti, Fausto (Autore)
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