Le illustrazioni della pittrice e illustratrice svizzera Emmanuelle Houdart fuoriescono dalle pagine bianche con una pienezza e una potenza comunicativa tali da sopraffarci. Dettagli meticolosi, colori vivissimi, pattern fantasiosi, elementi e simboli immaginari, della cultura contemporanea, della natura, del mondo umano, religioso e di quello fiabesco si compenetrano e rafforzano a vicenda: fiori, animali, piante, coralli, bambini, adulti, mostri, cavalli alati, madonne, batman, spiriti e folletti, teste con le corna, personaggi metà uomo e metà bestia… Si fa fatica a individuarli tutti e a dar loro una spiegazione “logica”. Molto più sensato, e appagante, è lasciar fluire le emozioni che provocano, e “sentire” le proprie reazioni.
In una recente intervista su Repubblica, l’artista ha dichiarato: “I miei libri sono molto diversi tra loro e, pur avendo spesso paura di ripetermi, so di trattare temi quali la rabbia, il rapporto amoroso, la paura, l’amicizia, le difformità, i soldi o la protezione, che, proprio perché fanno parte della cerchia delle emozioni, dei sentimenti, sono a tal punto intensi da sopraffarci e accomunarci tutti“.
Rifugi di Emmanuelle Houdart, Logos, 2015
In Rifugi di Emmanuelle Houdart, pubblicato quest’anno da Logos (traduzione di Francesca Del Moro), il tema che ha scelto di affrontare è quello della protezione, della tranquillità che deriva dal trovarsi in uno spazio sicuro, protetto, fatto su misura per sé. Un luogo, reale o immaginario, in cui si avverte tenerezza, intimità, calore, dolcezza.
Il primo, unico e primordiale, non poteva che essere questo:

E così ve l’ho detto. Anch’io in questi mesi sto offrendo rifugio e conforto a un esserino che balla e scalcia dentro la mia pancia. Un fratellino che non vediamo l’ora di continuare a proteggere e amare negli anni a venire.
Dal grembo materno, pagina dopo pagina assistiamo alle varie fasi di crescita di una persona. E scopriamo come i rifugi, nel corso del tempo, cambino. Dall’abbraccio dei genitori, che consola tutte le pene, ai bacini di un fratello dopo un litigio, alla compagnia offerta da giochi e personaggi fantastici, supereroi e amici della tv, alle parole scritte in un libro, agli oggetti inseparabili durante l’adolescenza (cuffie per ascoltare la musica, anfibi, collane, orpelli di ogni tipo) a un gruppo di amici in cui ci si riconosce, a un amore che sboccia, a un luogo segreto in cui rinascere dedicandosi alle proprie passioni… E alla fine, in vecchiaia, si ricomincia dall’affetto verso un bambino, un nipotino da accudire.
Un albo illustrato(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che... Leggi ricco di metafore e suggestioni, da cui trapela la personalità dell’autrice, il suo sfaccettato universo interiore. A differenza di tante altre sue opere, che in Italia possiamo conoscere grazie a Logos, in Rifugi non si avvertono inquietudini o minacce.
Personalmente rimango affascinata dal segno raffinato e decorativo di questa autrice. Alcuni particolari mi incantano: le mani curatissime con lo smalto laccato sulle unghie, le labbra colorate, le gote rosee che accendono incarnati lisci e levigati come quelli di bambole di porcellana, i capelli che sembrano scolpiti, i tatuaggi variopinti sulla pelle, le espressioni mature, ricercate, le numerose metafore presenti nei disegni precisi in modo quasi maniacale.
Di solito ricerco la “semplicità”. Le illustrazioni di Emanuelle Houdart tutto sono fuorché “semplici”, eppure le apprezzo tantissimo proprio per la loro ricchezza e capacità di ampliare le prospettive.
La boîte à images: libri per i più piccini
Durante la mia recente visita allo Scaffale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni di Roma (che vi ho raccontato qui), ho avuto modo di sfogliare uno degli ultimi lavori di Emanuelle Houdart (per Editions Thierry Magnier) ancora non pubblicato in Italia. Un cofanetto contenente 4 libri formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso.... Leggi mignon contenenti sole immagini, rivolte ai primissimi lettori.
Quadrotti con pagine cartonate per educare lo sguardo dei più piccoli e metterli in contatto con un apparato iconografico fuori dai cliché e per nulla affettato sin dalla tenera età. Un catalogo di immagini che raffigurano oggetti familiari, legati gli uni agli altri mediante associazioni mai banali, in alcuni casi dirette, in altri più evocative.
Davvero un bel modo di avviarsi alla carriera di lettori!
E ora vi segnalo altri libri ideali da regalare a donne in stato interessante come me 😉
Filastrocche da leggere alla pancia