Con grande piacere inauguro la collaborazione con Milkbook parlando di un albo al quale sono particolarmente affezionata, ossia “Edward e la sua grande scoperta”, scritto da Rebecca Mcritchie e illustrato dalla talentuosa Celeste Hulme, edito da Valentina Edizioni.
Da archeologa, ho sempre notato una certa “carenza”, una scarsa trattazione di questa figura sia nei testi scolastici, nei quali, di solito, l’archeologo è l’aiutante dello storico, sia nei libri ed albi per bambini. “Edward e la sua grande scoperta” è l’unico albo riguardante la professione dell’archeologo che io abbia reperito (se qualcuno vorrà segnalarmi altri testi, gliene sarò molto grata!).
La trama
Edward proviene da una famiglia di grandi archeologi e sente su di sé il peso di questa eredità. Anche lui desidera fare una scoperta importante, ma non riesce a trovare nulla, fino al giorno in cui accidentalmente scopre un grande uovo.
Edward lo prende con sé, lo coccola, lo tiene al caldo, lo lava, lo cura con dedizione e passione, anche se non sa a chi appartenga. Poi, quando finalmente l’uovo si schiude, si trova davanti uno strano uccello… un uccello che non sa volare!
La prima reazione del bambino è negativa: Edward è triste perché pensa di aver trovato un uccello “difettoso”. Possibile? Dopo svariate ricerche, scopre invece che si tratta di un Dodo, esemplare la cui caratteristica è proprio quella di non saper volare. Questa sì che è una scoperta incredibile! Ma il fatto veramente straordinario, la scoperta più straordinaria, è che quel Dodo è diventato suo amico!
Oltre che con Gioele, il mio primogenito, generalmente leggo questo libro prima del mio laboratorio sulla simulazione di scavo archeologico o, comunque, prima delle attività con i bambini di didattica archeologica, dedicati alla fascia d’età scolare. Il testo occupa solo una piccola parte dell’albo, nel quale, ovviamente, le protagoniste principali sono le splendide immagini dal sapore antico, dal fascino soave e pacato.
La storia è semplice, con uno sviluppo lineare e con una sottolineatura particolare data alle emozioni che prova il bambino. Il finale contiene un bel messaggio: il bene più grande e prezioso che si possa trovare nella vita è l’AMICIZIA, più di qualsiasi tesoro o città sepolta.
Avendo avuto modo di leggere l’albo più volte, mi sono resa conto che una delle parti che più interessa ai piccoli è quella nella quale viene raffigurato il “Museo di cose antiche”, luogo molto amato dal piccolo Edward, nel quale egli si reca alla ricerca di informazioni sul Dodo. Nel “Museo di cose antiche”, nella moltitudine di reperti affascinanti, sono conservati anche lo scheletro di Tirannosauro, lo scheletro del Diplodoco ed un Mammut. I bambini amano molto soffermarsi a guardare queste pagine, sarà per il fascino, sempre attuale, esercitato dai dinosauri.
Trovo molto interessanti anche le ultime due pagine dell’albo, nelle quali sono raffigurati tutti gli strumenti utilizzati dall’archeologo durante uno scavo, ossia cazzuole, vanghe, palette, pennelli, setaccio ed anche un succo di frutta, indispensabile per placare la sete dovuta al caldo torrido che, di solito, accompagna le giornate di lavoro dell’archeologo!
Penso che questo albo rappresenti una bella occasione per far conoscere ai bambini la mia professione, che non significa essere un avventuriero né una sorta di Indiana Jones, come molti immaginano… l’archeologo è un professionista che possiede una preparazione poliedrica e alla base del cui lavoro ci sono impegno, tanto studio, amore e dedizione.
L’albo si può acquistare on line al seguente link: