Cerca
Cerca

Una scoperta e una conferma

A fine agosto mio fratello e la sua famiglia hanno trascorso un bellissimo periodo di vacanze in Trentino. Hanno alloggiato a Rovereto e poi da lì si sono spostati con i bambini per escursioni in montagna, visite ad alcune città e parchi, passeggiate al lago e siti archeologici nelle zone limitrofe.

Il giorno stesso in cui sono arrivati, ricevo questo messaggio sul cellulare: “Abbiamo trovato una libreria che ti piace sicuramente”, con allegata questa foto:

vetrina libreria Piccolo Blu
Libreria piccoloblu, Rovereto

“Mi conoscono bene!”, ho pensato. La selezione di libri in vetrina parlava da sola. A quel punto avevo una gran voglia di saperne di più. Così ho commissionato a mia cognata Loredana l’acquisto di un albo illustrato che agognavo da tempo e quello che è avvenuto dopo lo testimoniano le foto e il racconto che state per leggere.

Libreria piccoloblu

Immagini – storie – giochi
via Rialto, 47 38068 – Rovereto (TN)
Tel. 0464/871774
Pagina Faceboook: https://www.facebook.com/Libreria-piccoloblu-659681110840887/timeline/

libreria piccolo blu Rovereto
piccoloblu, libreria specializzata in letteratura per l’infanzia a Rovereto
interni di piccolo blu
piccoloblu, libreria specializzata in letteratura per l’infanzia a Rovereto
libreria piccolo blu spazi interni
piccoloblu, libreria specializzata in letteratura per l’infanzia a Rovereto

piccoloblu è una giovane libreria specializzata in albi illustrati, narrativa per ragazzi e graphic novel, accogliente e curata, che dà valore alle cose belle e presta attenzione alle persone, non ai semplici clienti. Ha aperto lo scorso marzo nel centro storico di Rovereto. Alla sua guida c’è Patrizia Barbara (il nome è Patrizia, il cognome è Barbara) che, con sensibilità e competenza, si impegna per offrire una proposta editoriale non omologata e incentrata sulla qualità.

Patrizia di piccolo blu
Patrizia, titolare della libreria piccoloblu, a Rovereto

Incuriosita dal nome scelto per la sua libreria, ho chiesto a Patrizia di svelarci qualche retroscena: “piccoloblu è sicuramente un omaggio a Lionni, ma è anche un omaggio al mio passato. A Rovereto, fino all’anno scorso esisteva una storica libreria indipendente, la Blu libri. Io ho lavorato lì per 5 anni, fino a quando i proprietari hanno deciso di chiuderla. Lì ho imparato, guidata dalla bravissima libraia che la gestiva, questo lavoro così bello. Lì è nata anche la mia passione per gli albi illustrati. Quando sono rimasta senza lavoro, dopo un periodo di riflessione, ho deciso di aprirne una mia, più piccola, più specializzata. Insomma, piccoloblu è un nome molto importante per me, perché dice molte cose sul mio progetto, sul mio passato e sull’impronta che voglio dare a questo mio nuovo presente”.

Tutto sa di buono in questo spazio ben organizzato e ordinato, pieno di meraviglia, in cui ogni centimetro di superficie ha il suo scopo ed è progettato per incoraggiare bambini e adulti a rimanere, a rilassarsi, a scambiarsi impressioni, a innamorarsi dei più bei libri per l’infanzia. La libreria è anche sede di laboratori per bambini, incontri con gli autori, appuntamenti dedicati alla formazione, momenti di gioco e lettura: “Il calendario autunnale è già piuttosto ricco: cominceremo con le narrazioni per i bimbi dai 3 ai 7 anni, poi ci saranno diversi workshop per gli adulti nel primo fine settimana di ottobre (stampa con torchio artigianale, serigrafia, illustrazione su tessuto). Avvieremo presto anche un progetto di lettura con i piccolissimi del nido e nei prossimi mesi ospiterò un corso di musica, un workshop sul fumetto e… mi fermo qui perché non voglio annoiarvi!”.

piccoloblu collabora inoltre con La Seggiolina blu di Trento, un’altra libreria indipendente specializzata in albi illustrati. Insieme a lei e al Teatro delle Garberie ha realizzato un pacchetto di proposte (laboratori teatrali e artistici, letture, formazione) per le scuole e per le biblioteche che stanno prendendo piede.

uno scorcio della libreria piccolo blu
Scorcio della libreria piccoloblu a Rovereto

Il meraviglioso Cicciapelliccia

Beatrice Alemagna, Topipittori, 2015
Età di lettura consigliata: dai 5 anni

copertina cicciapellicciaL’albo che mio fratello ha comprato da piccoloblu è l’ultimo lavoro di Beatrice Alemagna, “Il meraviglioso Cicciapelliccia“, di cui avevo sentito già molto parlare ma che non avevo ancora incontrato dal vivo.

Un libro che mi ha immediatamente catturato sul piano figurativo: ricco, minuzioso, audace, con un colore ricorrente indimenticabile, un rosa fosforescente che tiene incollati alle pagine e ben si sposa con la personalità intraprendente della bambina protagonista.

Alla ricerca di ciccia-pelliccia

Eddie ha cinque anni e vuole assolutamente regalare qualcosa di fantastico alla mamma per il suo compleanno. Ha deciso di trovare lei quel “ciccia-pelliccia” che ha sentito nominare per caso da sua sorella, e sorprendere tutti in famiglia.

Ma cosa sarà mai un ciccia-pelliccia?

Per scoprirlo vola fuori casa con il suo piumino fucsia e si perde fra le vie e le vetrine della città. Entra negli esercizi commerciali che conosce e che l’affascinano di più e chiede aiuto ai suoi amici negozianti: al panettiere, alla fioraia, alla proprietaria di una boutique di abbigliamento, all’antiquario. Uomini e donne che, a parer suo, sono capaci di fare miracoli con le loro mani e di rendere la gente felice grazie ai loro oggetti sbalorditivi.

Vuoi vedere che non sappiano cos’è un ciccia-pelliccia?, pensa.

Eddie incontra Mimi

 

E invece non ne hanno mai sentito parlare, e nelle loro bocche quel regalo dal nome strano diventa di volta in volta un cicciapeloso, un cicciamolliccia, un cicciapiumino, un cicciache? Nessuno ha idea di cosa si tratti, ma tutti con gentilezza le porgono un piccolo dono di incoraggiamento, per tirarla su: una brioche calda, un quadrifoglio portafortuna, un prezioso bottone di madreperla, un rarissimo francobollo.

Solamente lo scorbutico macellaio la caccia via spazientito puntandole il coltellaccio insanguinato sul naso: “Un cosa? Un ambarabaccicicciottò??? Non ho tempo per le filastrocche! Non vedi quanta gente c’è? Fila, Eddie!”. in fila dal macellaioQui le pagine dell’albo si aprono a ventaglio mostrando la lunga fila di persone in attesa per comprare la carne.
Eddie a questo punto scappa via spaventata e la sua ricerca si conclude con un nulla di fatto. O almeno così sembra.

[Interrompo il racconto per una parentesi che merita di essere raccontata: Beatrice Alemagna ha raccontato sul suo profilo Facebook di aver dovuto modificare per il mercato anglosassone, con suo grande dispiacere, la tavola del macellaio. L’editore inglese infatti le ha chiesto di eliminare il coltello col sangue, ritenuto troppo minaccioso per dei bambini. Al suo posto, nell’edizione inglese vediamo un semplice indice puntato. Anche questa è una forma di censura, ha commentato l’autrice].

versione inglese di Cicciapelliccia
Nell’edizione inglese dell’albo “Il Meraviglioso Cicciapelliccia” il macellaio è illustrato senza coltello

Fiocca la neve e la bambina si rattrista.  Deve rinunciare al suo ciccia-pelliccia? Eddie è stanca e sfiduciata ma proprio quando non ci spera più, alza lo sguardo e vede l’oggetto del suo desiderio. Incredibile, è lì davanti ai suoi occhi, un ciccia-pelliccia adorabile che sua madre potrà utilizzare in tantissimi modi.

cicciapelliccia

Pur essendo così vicino e a portata di mano, però, prima di riuscire a stringerlo a sé, dovrà servirsi ancora della sua intelligenza, della sua fantasia e di tutti i doni ricevuti dai suoi amici negozianti. Ognuno di loro si rivelerà un tassello fondamentale per il successo finale.

Credi in te stesso, pensa in grande, apprezza le piccole cose, usa l’immaginazione, fidati di chi ti è vicino, circondati di buoni amici.

Sembra che Beatrice Alemagna voglia dirci tutto questo con l’avventura fantastica vissuta da Eddie.

Eddie abbraccia il cicciapelliccia

Come sempre i suoi albi innescano riflessioni profonde e stimolano livelli di lettura che vanno ben oltre la superficie. Questa volta, però, mi sembra che la qualità delle illustrazioni (davvero strepitose, evocative, precise, emozionanti) sia superiore a quella dei testi e che non si sia raggiunto l’equilibrio perfetto tra linguaggio iconico e verbale centrato in capolavori quali I cinque Malfatti o Che cos’è un bambino? Almeno questa è la mia impressione. Voi come la pensate?

Finora ho letto (e riletto) l’albo a due bambine di 3 e 5 anni. Entrambe l’hanno amato da subito, sono rimaste irretite dal fascino di questa bimba dall’aria francese e dal contesto incantevole in cui si muove, e non hanno smesso di pronunciare divertite, a bassa voce, una magica ed enigmatica parola: ciccia-pelliccia.

Dopo la lettura ho chiesto loro: “E voi, cosa ci fareste con un ciccia-pelliccia tutto per voi?”.
La risposta non è tra le seguenti:

i mille usi di cicciapelliccia

>> Leggi il bellissimo racconto che Beatrice Alemagna fa di questo libro

Penso di voler raccontare in fondo sempre la stessa storia: quella di un essere fragile che alla fine scopre dentro di sé una grande forza.

>> Leggi il nostro speciale sull’autrice:

La bellezza imperfetta di Beatrice Alemagna

Il Meraviglioso Cicciapelliccia è in vendita anche su Amazon

Altri articoli che potrebbero interessarti​