Ecco una versione di Cappuccetto Rosso che vi stupirà. Il libro di Sandro Natalini, pubblicato da EDT Giralangolo, che ripercorre la nota fiabauna forma antichissima di narrazione che ha origine da racconti orali che nascevano da esperienze popolari e da avvenimenti considerati, forse la più amata e conosciuta, ha ricevuto il Premio Andersen 2019 come “Miglior libro fatto ad arte” per il suo formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso. non convenzionale a leporello (le pagine si distendono come una lunga fisarmonica) e per l’originale soluzione narrativa adottata dall’autore.
Tutta la vicenda viene raccontata in bianco e nero (e un po’ di rosso), usando simboli grafici essenziali e schematici (pittogrammi). Le parole sono assenti, se non per le irrinunciabili formule di apertura e chiusura (C’era una volta… …e vissero felici e contenti) e per alcune onomatopee distillate con parsimonia tra le pagine per aggiungere colore e fornire qualche appiglio in più nella lettura (gnam gnam – toc toc toc – ronf ronf ronf -bang bang).
La sfida lanciata dall’autore è quella di rendere la fiaba di Cappuccetto Rosso accessibile a tutti, anche a chi ha difficoltà nella letto-scrittura, e di mettere le bambine e i bambini nella condizione di addentrarsi nella storia autonomamente seguendo il loro personale ritmo e la loro intuizione.
Un libro di questo tipo, sicuramente sperimentale, è anche un oggetto che stimola i bambini a dare un senso specifico alle immagini, a interpretarle, a guardarle in maniera attenta e non superficiale, a riconoscere la successione logico-temporale dei fatti narrati. Si potrebbe considerare un mezzo divertente per compiere un’educazione alla lettura delle illustrazioni.
Le tavole, ricche di segni e figure bidimensionali, sono numerate, e ricorrono ad espedienti grafici che aiutano i giovani lettori a non perdere il filo del racconto. Vengono per esempio usati codici tipici del fumettoracconto realizzato con una serie di disegni e brevi testi inseriti quasi sempre all’interno di “nuvolette” che escono dalla bocca, i balloon, le parentesi, i segnali stradali.
Certamente, e questo va detto, per leggere e procedere nella storia in autonomia, bisogna conoscere già Cappuccetto Rosso, i personaggi della fiaba e gli accadimenti principali che la caratterizzano. Ho proposto questo vivace Cappuccetto Rosso in pittogrammi a bambini di 5, 6, 7 anni, e in loro ho trovato interesse, curiosità, voglia di cimentarsi nella lettura con il sorriso sulle labbra e di arrivare fino in fondo. Sono certa che la sfida acchiappi anche i più grandi (e gli adulti). Fate una prova e sappiatemi dire!
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