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La fabbrica dei colori – I laboratori di Hervé Tullet

Impara ad illustrare e creare fiabe e racconti per bambini. [ADV]

di Rossana Cavallari

Dedico l’estate agli esperimenti creativi che tanto piacciono a bebè e, a volte, mettono in ansia me. Preferisco questo momento un po’ perché il tempo a nostra disposizione è maggiore e un po’ perché ritengo che i bambini debbano potersi esprimere e poter sperimentare con tranquillità e serenità.
Ecco allora che questa volta vi propongo un libro diverso:

La fabbrica dei colori | I laboratori di Hervé Tullet

L’Ippocampo sotto licenza Phaidon Press Limited Regents Warf, Traduzione a cura di Lucia Corradini, Ed. 2016

La fabbrica dei colori - Tullet

In questo libro troverete il dietro le quinte dei laboratori più conosciuti tra quelli ideati da Hervé Tullet, celebre artista e autore di albi per l’infanzia, così che gli adulti abbiano la possibilità di poterli realizzare con i bambini di ogni età.

Lo considero un testo ben costruito perché oltre alla descrizione del laboratorio viene indicata la lista dei materiali necessari, lo svolgimento da seguire passo passo con semplici consegne, foto e immagini del risultato finale e gli accorgimenti per infondere fiducia nei partecipanti.

Il presupposto è che io e mia figlia adoriamo Hervé Tullet ma questo strumento, in modo particolare, è stato fondamentale per trascorrere la nostra estate divertendoci e potendo giocare come dei piccoli grandi artisti.

Dal famosissimo Il gioco del circo delle vermidita passando attraverso Un libro, direi che la nostra libreria è ricca di suggerimenti dell’autore, ma questo è un testo che consiglio vivamente a voi genitori (e anche agli insegnanti!), soprattutto se siete sempre alla ricerca di idee e spunti creativi nuovi, che possano essere di ispirazione.

La fabbrica dei colori - foto interne

Pittura in Musica

Godo di uno spazio esterno ampio (considerato che viviamo in un appartamento) e quest’anno ho voluto osare rendendolo fruibile con questo genere di attività rendendomi conto che basta davvero poco.
Qualche telo trasparente come protezione e poi tutto si può fare.
Ad esempio organizzare un pomeriggio di giochi alternativo con gli amichetti (e non è detto che anche gli adulti non si lascino tentare da tempere e pennelli).
Per quanto ci riguarda il nostro laboratorio preferito è stato senza dubbio Pittura in musica (giusto per non farci mancare nulla).

laboratorio Pittura in Musica

Ho preparato una playlist divertente di venti minuti circa, composta da tracce brevi, e in un sabato pomeriggio in cui nessuno aveva idee ho chiamato a raccolta un po’ di bambini che a suon di canzoni hanno scarabocchiato, schizzato e macchiato su dei grandi fogli colorati. Il gioco consisteva nell’interrompere le pennellate al termine di ogni canzone, fare a cambio di posto con il bambino seduto accanto, e ricominciare a dipingere sul foglio dell’altro quando la musica ripartiva.
Un vero e proprio spasso! Senza contare che poi, quelle che sarebbero state semplici forme astratte, con pochi semplici accorgimenti si sono trasformate in immagini figurative.

La dinamica di gruppo che si viene a creare durante questi laboratori è, in un primo momento, scoppiettante, e in una seconda fase, più rilassata, perché i bambini sono invitati a osservare le proprie creazioni collettive e ad aggiungere dettagli per ultimare l’opera. I bambini sono (e si sentono) gli unici protagonisti del gioco (perché di gioco si tratta!). Ognuno di loro ha il proprio barattolo di pittura a disposizione e questo li fa sentire grandi.

Nella Fabbrica dei colori Tullet fornisce indicazioni molto precise alla persona che condurrà il laboratorio e mettere in pratica i suoi suggerimenti è immediato.

Pittura in Musica è un laboratorio adattabile anche a spazi più piccoli come le aule scolastiche, quindi può diventare un suggerimento interessante da proporre anche a scuola incentivando la creatività degli alunni attraverso un’esperienza nuova.

Il Prato Fiorito

Uno dei laboratori più famosi e amati dell’artista francese è Il Prato Fiorito, in cui i bambini danno vita, partendo da un puntino piccolissimo, a una gigantesca distesa di fiori colorati realizzati con macchie, cerchi, spruzzi di colore, pennellate veloci. Anche in questo caso la partecipazione dei bambini è massima e, dopo un iniziale stupore, non vedono l’ora che arrivi il comando STOP! CAMBIATE POSTO, per muoversi e proseguire sul foglio di un altro il lavoro.

il prato fiorito

La fabbrica dei disegni

Vi segnalo poi La fabbrica dei disegni, una creativa catena di montaggio in cui gruppi di bambini con un caposquadra organizzano una vera e propria fabbrica dell’arte. Le istruzioni sono inizialmente vaghe, non troppo precise, così che la spontaneità e la creatività possano essere protagoniste. I bambini lavorano insieme e rispondono alle istruzioni in modo intuitivo, con entusiasmo. Il caposquadra può lanciare tantissime idee e, quando la pagina è piena, si continua su un’altra bianca. Avanti così fino al risultato finale, “un alveare in cui ronzano tante piccole api operaie che hanno condiviso un bel momento”.

Chi è il più veloce?

Chi è il più veloce?, invece, punta sul fatto che i bimbi debbano passare il foglio colorato al loro vicino in tempi appunto rapidissimi, e questo fa sì che l’improvvisazione sia massima. La cosa interessante è trovare all’interno di questi schizzi improvvisati dei segni che, con piccole aggiunte, possono diventare combinazioni interessanti e suggestive. Si comincia a pitturare da soli e si finisce con il valutare l’opera collettiva, in cui ognuno ha fornito il proprio contributo. Un aspetto fondamentale soprattutto per i più piccoli che tendono spesso ad essere egocentrici e accentratori.

L’introduzione di Hervé Tullet

Nell’introduzione al libro troviamo il benvenuto di Hervé Tullet che ci spiega come l’arte attraverso l’organizzazione di momenti collettivi possa essere un valido gioco che permette di fare un’esperienza molto accattivante e motivante.
Un’esperienza che va oltre il concetto di disegno bello e fatto bene.
Quello stesso concetto che spesso demoralizza quei bambini che, magari meno abili, possono sentirsi limitati nella loro espressività da un giudizio negativo.

Introduzione di Herve Tullet

Un metodo che si sviluppa attraverso il gruppo per permettere a tutti di poter essere protagonisti, ognuno secondo le proprie possibilità e capacità ma avendo, allo stesso tempo, gli strumenti e le motivazioni per poter superare le difficoltà che tutti abbiamo e che ci possono bloccare.

La postfazione di Sophie Van der Linden

La conclusione del volume La fabbrica dei colori è affidata a un commento a cura di Sophie Van der Linden, nota scrittrice, editrice e critica letteraria, che omaggia Hervé Tullet come genio dell’infanzia ritrovata, come colui che asseconda la persona che ha davanti, le sue ispirazioni e le sue inclinazioni.
Colui che cerca un ritmo ed è in grado di trovare l’accordo che conduce ad una coreografia sempre diversa e magica perché composta dall’energia delle persone che partecipano.

È nell’associazione, rara e sorprendente, di abbandono e disciplina che risiedono la singolarità e il talento dell’artista […]. Lo stesso paradosso genera ogni suo libro, un’esplosione di energia creativa divenuta oggetto sofisticato

La fabbrica dei colori è un libro utile e piacevole che, se da un lato ci aiuta a trovare spunti nuovi da realizzare con i bambini, dall’altro ci esorta a riflettere su quanto possa essere importante valorizzare il senso artistico che germoglia in ognuno di noi.
Un senso artistico che fa del bello un termine nobile perché ciò che arriva da noi e dal nostro cuore andrà bene.
Un senso artistico che non fa della perfezione lo scopo e quindi ci rende liberi di osare, di sperimentare, di comunicare.

pagine interne di Herve Tullet

Un libro che può essere stimolante per i genitori che, come me, con le attività artistiche non hanno troppa dimestichezza.
Un testo che potrà essere di aiuto anche a tutti quegli insegnanti, educatori e operatori che hanno a che fare ogni giorno con i bambini.
Bambini che vanno accompagnati in un percorso di crescita formativo che deve essere completo e nel quale l’espressione artistica deve trovare uno spazio proprio e una propria valorizzazione.

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