Mi capita raramente di terminare la lettura di un libro e, immediatamente, sentire l’urgenza di scriverne. Di solito faccio passare svariati giorni, rinnovo l’esperienza di lettura, aspetto che la storia “diventi mia”, ci penso e ripenso su, lascio che le prime impressioni di pancia facciano posto a considerazioni più ragionate e ponderate.
Stavolta invece ho proprio voglia di seguire l’istinto e di fissare sul blog le prime sensazioni che ha scatenato in me questo inusuale volume, Lo Yark, che ho letto appena due sere fa e ho ascoltato ieri in macchina (grazie al cd-audio annesso) durante un lungo spostamento domenicale con la famiglia.
Lo Yark
Bertrand Santini, illustrato da Laurent Gapaillard, trad. di Paola Gallerani, con cd audio letto da Franco Sangermano, Lo Editions, 2016
Età di lettura autonoma consigliata: dagli 8 anni
Età di ascolto: dai 5-6 anni
Be’ la prima cosa che ci tengo a dirvi è che questo breve romanzo è unico, per lo stile innanzitutto, in rima! Non mi era ancora capitato di leggere un romanzo per ragazzi scritto in questo modo. Il lavoro della traduttrice non deve essere stato semplice e voglio complimentarmi con lei perché il risultato è un testo davvero godibile e musicale, ironico e originale come immagino sia la versione francese.
Un lessico alto, con tante parole probabilmente poco conosciute dai bambini, ma proprio per questo attraenti e preziose. Parole sonore che nella lettura ad alta voce vedono amplificato il loro potere di seduzione. Soprattutto se a leggere è una voce esperta e robusta come quella di Franco Sangermano, attore e doppiatore italiano a cui è stata affidata la registrazione del cd audio. Un applauso all’editore per questa scelta.
Un mostro che divora i buoni
Dopo la forma, come vi ho detto interessante e singolare, la seconda cosa che mi ha sorpreso di questo libro è la sostanza. Una trama assolutamente squisita, irriverente, succulenta: lo Yark è un mostro cinico e spietato, un divoratore di bambini buoni, educati, gentili. Il suo stomaco ingordo guida le sue terribili azioni e lo spinge a divorare, senza pentimenti, le fanciulle e i fanciulli più teneri, profumati, ingenui che si trovino sulla faccia della terra.
Lo Yark li va a stanare ovunque, plana sulle loro case, fiuta il loro sangue fresco e innocente, e li sbrana con un gusto e un’avidità inauditi.
L’autore non risparmia al giovane lettore descrizioni e particolari paurosi e raccapriccianti, dimostrando di padroneggiare l’arte dell’ironia e di voler scioccare e pungolare i bambini i quali, ne sono certa, sapranno riconoscere il piano giocoso e fantastico in cui si muove.
Anche le illustrazioni a china dettagliate e buffe, che troviamo qua e là fra le pagine, esprimono pienamente la potenza e la personalità controversa di questo personaggio.
Tornando alla descrizione del protagonista, il terribile Yark ha però un grosso punto debole: il suo stomaco è delicato, fragile, inaffidabile, e se per caso gli capita di ingurgitare bambini cattivi, insolenti, maleducati o sbruffoni, allora per lui si mette molto male… sofferenze atroci lo aspettano, dolori insopportabili, tremende fitte e violenti crampi.
Critiche ai bambini moderni
Nei brevi e divertentissimi capitoli in cui si struttura il romanzo l’autore non lesina critiche e attacchi caustici alla società contemporanea e soprattutto al sistema educativo moderno, colpevole di allevare generazioni di bambini pigri, capricciosi, golosi, fifoni, fannulloni ritratto sputato dei loro genitori.
Trovare bambini “commestibili”, vale a dire ben educati e rispettosi è arduo, ed è per questo che lo Yark è un orco in via d’estinzione. Disperato e affamato, ha un’unica possibilità di salvezza: procurarsi la lista di Babbo Natale in cui sono elencati tutti i nomi dei bambini buoni del mondo, quelli che hanno diritto a un regalo.
E così facciamo la conoscenza di una serie di bambine e bambini adorabili e deliziosi… irresistibili pasti per lo Yark. Ma l’apparenza, come spesso accade, inganna, e il mostro sarà costretto a rivedere i suoi piani e perfino a cambiare dieta.
La trasformazione dello Yark
L’incontro con la dolce e angelica Madeleine segnerà la vera svolta, la rinascita dello Yark, la sua conversione. Una bambina capace di commuoverlo e intenerirlo come mai nessuno prima era riuscito a fare. Una bambina che gli vuole bene per quello che è, ma che si impegna nello sforzo di dissuaderlo dal compiere nefandezze e assassini.
La trasformazione dell’orco ci rincuora e ci permette di tornare a guardare alla condizione dell’infanzia con un pizzico di ottimismo. Lo scrittore mette da parte il suo scetticismo e ci dice che quando i bambini sono lasciati liberi di pensare e agire, senza essere esposti al cattivo esempio degli adulti (Madeleine vive da sola in un faro abbandonato!) allora sì che sono in grado di modificare i destini del mondo (e rendere innocuo persino un mostro spietato).
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