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Palomino, il cavallo che desiderava una bambina tutta per sé

Impara ad illustrare e creare fiabe e racconti per bambini. [ADV]

Matthieu Maudet: mi sbaglio, Michaël, o era da tanto tempo che volevi fare una storia con un pony come protagonista? Come mai?
Michaël Escoffier: L’idea mi è venuta grazie a mia figlia che è appassionata di cavalli e insiste da anni per averne uno tutto per sé. Un giorno, a corto di argomenti, ho avuto l’idea di invertire i ruoli per aiutarla a mettere le cose in prospettiva
(da Una telefonata tra Michaël Escoffier e Matthieu Maudet, Catalogo Babalibri Autunno 2020)

Anche io, come la figlia di Escoffier, e come chissà quanti altri ancora, durante l’infanzia ho nutrito a lungo l’ardente desiderio di possedere un cavallo, un cavallo vero che fosse tutto mio.

Alla domanda cosa volessi fare da grande, rispondevo senza indugio: la fantina! Giusto per dimostrare che non di capriccio si trattava bensì di una richiesta seria e lungimirante. Babbo Natale in quegli anni se l’è sentito chiedere molte volte, visto che mamma e papà non si dimostravano sensibili al mio progetto, adducendo la scusa che un cavallo in garage proprio non si poteva tenere. Nemmeno Babbo Natale mi esaudì mai; ed ecco dunque una promettente carriera di fantina tramontata prima ancora di sorgere.

Mi chiedo se la figlia di Michaël Escoffier, in fine, l’abbia spuntata o se, messe le cose in prospettiva, abbia appeso anche lei il suo sogno di bambina al chiodo. Se non altro, la sua insistenza non è stata del tutto vana, avendo indirettamente permesso l’ingresso di un giovane pony color ambra nelle case di tantissimi bambini; un pony di carta e inchiostro di nome Palomino.

la copertina di Palomino

Palomino desidera ardentemente avere una bambina tutta per sé, una graziosa, piccola bambina da portare a spasso, di cui prendersi cura e che magari gli possa fare delle belle trecce alla criniera. Ne è proprio ossessionato e nella sua cameretta sbucano bimbe da ogni dove: dai disegni, dai poster alle pareti, dai libri; c’è anche più di una bambola.

Mamma e papà però non sentono ragioni (evidentemente, uomini o cavalli che siano, i genitori sono tutti noiosamente uguali): Dovresti darle da mangiare più volte al giorno, portarla al parco, lavarla, spazzolarla… E chi si prenderà cura di lei durante le vacanze, eh? gli dice la mamma; è un impegno troppo grande, sentenzia il papà, categorico.

Palomino vuole una bambina

Palomino rincara:

Tutti i miei amici ne hanno una.
Mi sembra strano…
Arizona ne ha una.
D’accordo, Arizona ha una bambina. Chi altro?

Arizona è l’unico amico che ho.

È proprio l’amico a raccogliere l’accorata richiesta d’aiuto di Palomino e a portarlo in riva al fiume, oltre il quale un folto gruppo di ragazzine si ritrova abitualmente per giocare; lì Arizona ha trovato la sua Roxy; lì Palomino vede per la prima volta Scarlett e se ne innamora. Un solo sguardo e già la sua fantasia, è proprio il caso di dirlo, cavalca; quante cose potranno fare insieme! Nella realtà però due ostacoli si frappongono a questo lieto fine:

  • il fiume
  • mamma e papà.

Nel goffo tentativo di superare l’ostacolo numero uno, si attiva una catena di eventi che porta Palomino e Scarlett ad incontrarsi e ad avere nuovi, schiaccianti argomenti per tornare alla carica dell’ostacolo numero due.

Palomino vede delle bambine

La premiata coppia Escoffier-Maudet mette a segno un altro libro

Michaël Escoffier e Matthieu Maudet firmano questa storia che si aggiunge alle loro precedenti collaborazioni, tutte edite da Babalibri: Buongiorno, dottore; Buongiorno, postino; Buongiorno, pompiere; Buongiorno, Babbo Natale (rispettivamente 2010, 2015, 2016, 2017); A taaavola! (2018); Prendilo! (2019). Di questo ultimo lavoro, c’è un piccolo cameo in Palomino: uno dei pupazzi che il pony ha in cameretta è identico alla bambina del libro, coincidenza?

A differenza dei libri citati, proposti dai due anni d’età, Palomino è rivolto a bambini più grandi (dai cinque anni, suggerisce l’editore); la forma del cartonato è qui abbandonata, il fumetto resta ma compare anche la prosa, la trama è più articolata, si perde lo schema ripetitivo a favore di uno svolgimento in cui climax e suspense non sono confinati in chiusura ma diffusi. Ritroviamo però tutto lo spasso che è proprio dei lavori di questa coppia artistica, il tono scanzonato di fondo, quella peculiare cifra comica che permette di andare a colpo sicuro qualora si cerchi un albo leggero, brillante e che faccia sorridere.

Palomino nel west

Alcune gustose curiosità

Il termine palomino, in gergo equestre, identifica il particolare colore ocra-dorato tipico di alcune razze equine americane, guarda un po’, lo stesso colore che sfoggia il protagonista della nostra storia. I palomino sono cavalli da sella, utilizzati nelle discipline della cosiddetta equitazione western. Escoffier si è avventurato proprio negli Stati Uniti per cercare ispirazione, soggiornando in camper niente meno che nel Grand Canyon; non sappiamo se il titolo di questo albo sia stato un souvenir di quel viaggio o piuttosto il suo motivo. Esplicito, in ogni caso, è l’omaggio all’ambientazione western che gli autori affidano all’ultima, memorabile tavola. Chissà poi se non sia semplicemente il suo essere per elezione un “cavallo da sella” a rendere il nostro simpatico Palomino così bisognoso di una bambina da scorrazzare sulla groppa. Mamma, papà, se la natura chiama è impossibile opporsi.

Palomino

scritto da Michaël Escoffier, illustrato da Matthieu Maudet, traduzione di Tanguy Babled, pp. 28, Babalibri, 2020 – Età di lettura consigliata: dai 5 anni.

Palomino

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