Le pagine di questo albo illustrato(picture book): un libro che usa parole, immagini e grafica per raccontare una storia. Non è semplicemente un libro che Leggi si sfogliano con avidità, sembra di assistere alla scena di un appassionante cartone animato tanto le sequenze sono inanellate in successione fluida tra loro. Koshiro Hata ci tiene incollati alla carta con una maestria invidiabile. La sua narrazione è incalzante e avanza a ritmo battente.
C’è un bambino con un grande cappello di paglia a tesa larga che esce di casa stringendo un retino molto più alto di lui. Fa caldissimo e lui corre forsennatamente per arrivare alla valle dei cervi volanti.
Corre, corre, corre e l’inquadratura via via si allarga, lasciando pieno campo alla visione della natura sconfinata in cui si muove. Lui è un puntino minuscolo in un paesaggio vasto e abbacinante, dominato dal cielo dipinto dalla nuvole, dalle colline, dal mare.
Gli elementi naturali, nella loro vastità, esplodono sulle pagine e il bambino li attraversa freneticamente, facendo scappare via, nella furia, insetti, ranocchie, piccoli volatili.
Mentre si proietta in avanti senza sosta, pensa a quello che l’aspetta. La sua missione è raggiungere e catturare da solo un cervo volante, macinando chilometri sotto il sole e una spaventosa scalinata che lo lascia senza fiato tanto da fargli ripetere a raffica che fatica che fatica che fatica che fatica che fatica che fatica che fatica…
Un salto finale con urlo liberatorio annesso ed eccolo planare nel luogo che ospita i preziosi animali. Lassù in alto sul tronco ne ha avvistato uno gigante che non può farsi sfuggire. E allora ci prova ad arrampicarsi, con tutte le sue forze. Tentativi su tentativi. Cade, si rialza, ritenta. È sporco, ridotto a un cencio, indebolito. Ma alla fine di tutti gli immani sforzi, la sua tenacia e la sua audacia sono ricompensate. L’ha preso!
E la soddisfazione è talmente grande che non gli importa del temporale che lo travolge sulla strada del ritorno. Non gli importa che si è fatta sera. Non gli importa di niente, non sente più la stanchezza, corre e salta. Quel cervo volante è magnifico e lui ce l’ha fatta!
Che determinazione questo bambino. E che bravura l’autore nel restituire le sue emozioni in modo così travolgente: il senso di impazienza, la voglia matta e selvaggia di misurarsi con se stesso per vincere una sfida difficile e conquistare il suo ambito trofeo.
Che regia e potenza narrativa ha dimostrato! È stato capace di miscelare sapientemente gli ingredienti propri del picture book: la disposizione delle figure sulle pagine, la variazione di prospettive, il ritmo via via crescente, le scelte cromatiche felici, le posture naturali e dall’espressività accentuata, l’essenzialità dei testi che arrivano al cuore del pensiero del protagonista.
Insomma, mi sembra tutto così ben calibrato e coerente che non vedo l’ora di poterlo far conoscere a tanti, tantissimi bambini e bambine.
Per non parlare poi del “cervo volante” come figura quasi mitica da ricercare e trovare. Quanti di voi sanno cos’è di preciso? E quanti bambini rimarranno affascinati e incuriositi da questo nome evocativo che fa compiere capriole all’immaginazione?
Complimenti a Kira Kira per il suo lavoro di ricerca e selezione di autori e storie che provengono dal Giappone e sono capaci di conquistare i lettori di tutte le latitudini.
Un giorno d’estate
Koshiro Hata, traduzione Robeta Tiberi e Elena Rambaldi, Kira Kira, 2020 – Età di lettura consigliata: dai 3 anni
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