Secondo te, quando un orso arriva, puoi fare qualcosa? Ehm, non puoi fare niente: non mettere cartelli segnaletici antiorso, in nessuna lingua, non leggere manuali su come combatterlo, non usare spade di legno, non offrirgli orsipirine; offrire cioccolato, forse (forse!).
Quando un orso arriva, è un vero disastro, un “disastro” scritto in grande con disordinate pennellate nere (come un orrrrso, del resto, enorme orrendo vigliacco, talmente dispettoso da non mangiare te ma i tuoi pennarelli), contro cui non funzionano gentilezze né odio (neanche se lo odi da tutte le prospettive).
Un orso sullo stomaco
Noemi Vola, Corraini Edizioni, 2017
Età di lettura suggerita: dai 3 anni

Proprio di questo disastro parla “Un orso sullo stomaco” di Noemi Vola per l’editore mantovano Corraini edizioni. Il formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso. Leggi dell’albo non è grande, l’orso sì: occupa tutta la copertina(o prima di copertina): la facciata di presentazione del libro, in cui compare un’illustrazione, il titolo e generalmente il nome Leggi e anche il retro e persino un’aletta. Il bianco e nero è una scelta presa insieme con l’editore, mira a una grafica spontanea, essenziale e creativa, con grandi risultati, riconosciuti anche da Nati per leggere che gli ha assegnato il premio nazionale nel 2018 con la seguente motivazione:
«Storia divertente dal ritmo vivace, grazie all’uso pertinente degli opposti grafici e linguistici. Una limpida rappresentazione delle relazioni umane, adatta ai bambini ma anche agli adulti»

C’è un momento nel libro, o forse un paio, in cui l’orso sembra davvero un essere pauroso, sembra addirittura la paura stessa, qualcosa che non se ne va e che sa sempre dove vai (“anche quando non lo sai nemmeno tu”). Eppure, in altri momenti, sembra piuttosto un buon amico, silenzioso e ostinato (come un orso, del resto), si distrae facilmente correndo dietro alle farfalle, si mimetizza dietro piante d’appartamento (con buffi risultati). Non è detto, in effetti, che la paura non diventi talvolta una buona compagnia, o che un buon amico non sia talvolta scomodo e insistente.

Questo è un orso che ti porti a spasso in bicicletta o in motorino, un orso che si aggrappa alla gamba mentre cammini, un orso nascosto nella borsetta. Non ti lascerà tanto in fretta, resterà qui, sullo stomaco, a volte sarà più pesante e altre meno; l’importante è che non sia troppo ingombrante. A ben guardare, assomiglia a una parte di te o della tua vita che ti piace poco.

“Un orso sullo stomaco” racconta la convivenza difficile tra una ragazzina e questo orso. L’ironia è la sua cifra: ti fa preoccupare e divertire, sorridere e pensare, chiudere e risfogliare (l’ironia è spesso la salvezza di una convivenza difficile).