I nonni sono un argomento che ha sempre trovato un posto speciale nella letteratura per l’infanzia e negli ultimi anni sono stati sdoganati sotto diversi aspetti perché, essendo diventati più moderni e flessibili, si prestano ad incarnare personaggi fantastici ben adattabili alle storie amate dai piccoli.
Un’estate dalla nonna
Benji Davies, trad. Anselmo Roveda, EDT Giralangolo, 2018
Età di lettura suggerita: dai 3 anni

La storia di cui parliamo qui è quella di Benji Davies “Un’Estate dalla Nonna”, ultima avventura della serie che vede come protagonista Nico, figlio di un pescatore che vive in riva al mare con i suoi sei gatti, costretto stavolta a passare l’estate con una nonna un po’ atipica che vive su un isolotto.

Inizialmente non c’è confidenza fra i due e lei, abituata a star sola, non fa nulla per cercare di essere accogliente col nipote, il quale si annoia a morte. Come spesso accade però, la noia stimola la fantasia e Nico comincia ad esplorare l’isola finché involontariamente si mette nei guai.
La nonna, che inaspettatamente è un’esperta navigatrice e anche piuttosto dinamica, lo trova e lo salva e da quel momento i due hanno in comune qualcosa di così bello che ne fanno la base per un’amicizia che coltivano poi per tutta l’estate, beandosi della reciproca compagnia.

La solitudine può rendere le persone spigolose e respingenti, ma Nico capisce che con la sua presenza potrà aiutare la nonna e nello stesso tempo scoprire di lei tanti aspetti sconosciuti.
Se nell’immagine iniziale Nico approda in un’isola inospitale in cui nessuno si scomoda a dargli il benvenuto, in quella finale cogliamo l’evoluzione del rapporto con la nonna, che sulla riva saluta il nipote con rimpianto e nostalgia. Portano entrambi nel cuore bei ricordi con cui superare l’inverno per ritrovarsi l’estate successiva e crearne dei nuovi.

Una riflessione sulla figura dei nonni nei libri per bambini
Mi fa piacere che autori della mia età come Benji Davies descrivano i nonni non come esseri zuccherosi e sempre pronti a viziare e coccolare, ma come esseri umani in una fase della loro vita in cui possono sentire la solitudine e in cui i loro nipoti possono essere di conforto e di aiuto.
Spesso tendiamo a deresponsabilizzare i nostri bambini, convincendoli che i grandi si prenderanno cura di loro per sempre, ma sappiamo bene che la vita non è così e prima o poi anche loro dovranno aiutare chi è in difficoltà. Perché allora non cominciare proprio all’interno del mondo protetto della propria famiglia? I nonni e i bambini hanno moltissime cose in comune e anche se i nonni di oggi sono sempre più giovani e in gamba è bene che i bambini imparino presto che le cure che ricevono saranno prima o poi da restituire.
Ho avuto una nonna speciale a cui mi sono affezionata in modo particolare in età adulta, quando era lei ad avere bisogno di me. Non ricordo di avere mai fatto cose particolari con lei, non abbiamo fatto viaggi, né ha mai partecipato ai saggi di danza o alle recite scolastiche, ma viveva in campagna e io adoravo stare là perché era il suo mondo e lei mi trasmetteva le cose semplici che sapeva fare senza nessuna presunzione. Non ricordo mi facesse regali o mi trattasse in maniera particolarmente gentile, ma c’è sempre stata nei momenti di bisogno e per me è stato naturale occuparmi di lei quando è stato il suo turno nel chiedere aiuto.

Credo che questo illustrato voglia insegnare proprio questo: non serve essere supereroi per essere bravi nonni. Un vero supereroe si vede nel momento del bisogno sia quando offre aiuto, sia quando ha l’umiltà di chiederlo.
In questo libro Benji Davies ripropone anche due temi a lui molto cari:
- l’amore per il mare
- il rispetto per gli animali.
Se nei primi due libri della serie di Nico (La balena nella tempesta e La balena nella tempesta in inverno) il mare regalava al protagonista la compagnia della piccola balena ormai diventata sua amica, in quest’ultima storia gli permette di incontrare e salvare un uccellino, che sopravvissuto grazie alle amorevoli ed esperte cure della nonna, si affezionerà tanto a lei da non lasciarla più e diventerà il suo bizzarro animale da compagnia, divenendo il legame fra nonna e nipote.
Il mare nei libri di Davies è visto con l’ottica dei marinai: un ambiente da rispettare ma anche da temere, portatore di grandi tesori ma anche elemento che separa (dal papà e dalla nonna), habitat di tante creature viventi ma con regole proprie che bisogna apprendere con l’esperienza.
Ecco che quella che appare una semplice storia per bambini, spensierata e sapientemente illustrata, diventa custode di importanti insegnamenti mai urlati o dichiarati in forma esplicita, ma pronti ad affiorare in superficie in modo spontaneo, lettura dopo lettura.
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