Credo che alcuni libri da leggere ad alta voce possano tornare utili per allentare la tensione che a volte aleggia in casa. Quando i miei figli sono arrabbiati, arruffati, nervosi, imbronciati per motivi futili, io provo a contrastare l’antipatico malumore proponendo una lettura frizzante, veloce, molto animata (da me) e che strappa sorrisi istantanei. Cerco di distrarli con storie movimentate e divertenti, che giocano con i bambini parlando la loro stessa lingua, e che mi permettono di entrare rapidamente in sintonia con loro, allontanando per un po’ le nubi che minacciano il quieto vivere.
I due cartonatiSi intende un libro fatto di pagine “cartonate”, ovvero spesse e robuste, più resistenti rispetto ai libri tradizionali fatti di Leggi Babalibri che sto per raccontarvi hanno questo potere!
Le calzette
Matthieu Maudet, trad. Tanguy Babled, Babalibri, 2016, consigliato dai 2 anni

Matthieu Maudet è un autore abituato a comunicare con i bambini attraverso un codice linguistico e iconico estremamente diretto e spiritoso (conoscete già Io vado!?). Nelle sue narrazioni spesso accade qualcosa di imprevisto, assurdo, surreale e divertente. Qualcosa che agli adulti potrebbe sembrare insensato e che invece trova nei bambini degli interlocutori attenti e partecipi.
Cosa c’è di strano, per esempio, se fra i tanti calzini spaiati disseminati in giro per casa, ce n’è qualcuno che parla, assume sembianze animali e fa i versi? Giulietta, la piccola protagonista, dopo l’iniziale stupore, si mette a caccia di tutte le calzette-parlanti nascoste sotto e dietro i mobili. Il gioco consiste nell’acciuffare quei pezzetti di stoffa colorati che non vogliono essere acchiappati e che sfuggono dalle sue mani.

Quando la mamma, di cui vediamo solo le gambe insaccate in due abbondanti stivali gialli, la informa che stanno per uscire e che deve dunque mettersi le calze, la bambina inizia la sua buffa caccia al tesoro. Dove saranno finite?
In compagnia dell’amico a quattro zampe porta avanti la sua ricerca. Ma quanto sono dispettose quelle calzette sfuggenti che hanno tanto d’occhi, orecchie, zampe e lingue taglienti!

Chi l’avrà vinta alla fine, la bimba o i suoi simpatici pedalini? Giulietta riuscirà a uscire con la mamma?
Una storia piccola e scanzonata che ironizza sulla tipica condizione dei calzini (ma potremmo dire anche le scarpe, le ciabatte, i pennarelli, i giochi ecc.) lasciati in giro per casa dai bambini, e che poi finiscono dimenticati, persi, talvolta ritrovati in luoghi impensabili.

Ho caldo!
Mako Taruishi, trad. Su Kimura, 2017, Babalibri, consigliato dai 2 anni

Un gioiellino che è stato di recente ristampato e che d’ora in avanti non dovrò andare a recuperare in biblioteca e, a malincuore, riconsegnare.
Uno spassoso libro costruito intorno a un equivoco che si ingigantisce pagina dopo pagina, disorientando sempre più i protagonisti. Una narrazione “teatrale”, dal ritmo serrato, che segue un meccanismo ben rodato, in cui il bambino capisce quello che sta per succedere, si diverte ad anticiparlo e aspetta di vedere come si risolverà alla fine il grosso malinteso.
Siamo nel deserto. Fa un caldo infernale e il povero pinguino è alla disperata ricerca di un angolo fresco. Quando davanti a sé scorge una macchia scura a terra, si avvicina e si siede, poiché gli sembra il luogo perfetto per godersi un pochino di ombra.
Ma ecco che nella pagina seguente spunta una foca arrabbiata e accaldata. L’animale è contrariato perché il pinguino si è messo a riposare sulla sua ombra! Molto sconveniente. Non è quello evidentemente il posto giusto per rinfrescarsi.

Ora entrambi vanno alla ricerca di un luogo ombreggiato dove poter recuperare le energie. Lo trovano poco più in là… sembra grande e confortevole… peccato che si tratti dell’ombra di un ippopotamo! Scatto di rabbia e via, tutti diretti, grondanti di sudore, verso una zona che non sia battuta dal sole. Ma al girare di pagina ci accorgiamo che la nuova meta raggiunta dai tre è in realtà l’ombra gigantesca di un elefante. Ci risiamo! Non possono sostare neppure lì sopra…

La lenta carovana si rimette in cammino, mogia mogia, stesa dalla temperatura bollente, impaziente di trovare un riparo vero… ed ecco che avviene il miracolo. Davanti ai loro occhi sgranati si palesa il luogo fresco per antonomasia: il mare, altro che ombra! Una distesa di acqua azzurra scintillante in cui ognuno di loro potrà immergersi per liberarsi da quel calore asfissiante: SPLASH! Che felicità… Il caldo è finito!

Mentre si procede con la lettura, l’immedesimazione è totale. Il deserto, le goccioline di sudore che aumentano, l’impazienza dei poveri animali in movimento… si finisce per sentire caldo veramente! E il senso di liberazione che regalano le pagine finali è tangibile: un’ondata di freschezza rigenerante. In questi giorni roventi, poi, il sollievo è doppio.