Città nuova, casa nuova, persone nuove. Emma si trova nella classica condizione di chi non ha scelto di cambiare vita, ma ha dovuto farlo suo malgrado per decisioni prese dai “grandi”. E dunque è demoralizzata e giù di corda.
Chiunque di noi abbia affrontato un trasloco, da bambino o adolescente, sa quanto sia dura, soprattutto al principio. L’idea di dover ricominciare da capo, rifarsi degli amici, frequentare un’altra scuola…
Frustrazione e tristezza descritti delicatamente da Cinzia Ghigliano in questo libro illustratoLibro accompagnato da un numero variabile di illustrazioni, che in alcuni casi fungono da semplice ornamento, abbellimento e decorazione delle Leggi dal piccolo formatoindica la grandezza, la dimensione del libro, quanto misura da chiuso. Leggi che ben si presta alla lettura autonoma da parte di bambine e bambini dai 6-7 anni. E che in lettura ad alta voce condivisa “funziona” anche prima.
La bambina mascherata
di Cinzia Ghigliano, Le Rane Interlinea, 2019
Età di lettura suggerita: dai 6-7 anni (lettura autonoma)

Foto di Milkbook.it
Nelle prime pagine troviamo Emma chiusa in camera, incerta, nostalgica, a guardare vecchie fotografie o a osservare dalla finestra, dubbiosa, il profilo di una città completamente diversa da quella in cui viveva prima. Una città imponente, attraversata da alti palazzi e grattacieli.
L’autrice non ci spiega le ragioni del trasferimento di Emma. Non dice nulla del suo passato e non ci mostra nessun altro della sua famiglia.
Emma si sforza di scendere in strada per mescolarsi a quel flusso di persone, giovani e meno giovani, che non la notano neanche. La bambina si sente trasparente e il suo stato d’animo è rappresentato a livello illustrativo con la sua figura che diventa grigia e spenta. Tutto intorno vibra di colore, luce, vita. Lei appare invece sbiadita.
Da dietro l’angolo sbuca un bambino
che sfreccia con il suo monopattino,
zigzagando tra le persone.
È bellissimo con il suo mantello da Superman…
Il ragazzino le passa accanto veloce senza accorgersi che Emma gli sta sorridendo. Quella saetta rossa e blu, pur nella sua indifferenza, le accende un’idea in testa. Nella pagina a seguire la bambina ritorna a colori, con la sua esplosione di ricciolini carota e le calze a righe viola.
idea idea idea
Emma sale le scale di corsa, si precipita in camera e mette a soqquadro la stanza alla ricerca di qualcosa. ECCOLA. Quello che ci vuole è una mascherina da Wonderwoman, con la quale pensa di essere finalmente vista e considerata da quegli sconosciuti. Se la infila e si sente subito meglio, più grande, forte, sicura.

Foto di Milkbook.it
Fuori in strada ora tutti la guardano e le sorridono, o almeno è questo che le sembra. Indubbiamente dentro di lei qualcosa è cambiato: capisce di non essere invisibile, bensì viva, reale.
Con la mascherina sul viso anche il bambino-superman le rivolge parola. Evidentemente sentono di avere una qualche affinità.

Foto di Milkbook.it
Era proprio quello che ci voleva per riacquistare un minimo di fiducia, e da domani Emma, a volto scoperto, dimostrerà agli altri e a se stessa di potercela fare, di avere la forza necessaria per affrontare questa nuova sfida e di essere pronta a farsi nuovi amici.
L’esperienza e la cura di Cinzia Ghigliano si esprimono pienamente in questo breve racconto dall’andamento pacato che posa lo sguardo su un frammento di esistenza di una bambina come potrebbero essercene tante. Un pezzetto di vita segnato da difficoltà, paure, sconforto.

Foto di Milkbook.it
L’autrice, con il suo modo pulito e sensibile, ci dice che per ritrovare ottimismo ed energia a volte può bastare un incontro fortuito, un episodio semplice, un lampo che rivitalizza, accende il pensiero e riporta i colori là dove sembrava tutto grigio e fiacco.
Per sentirsi più sicure, a volte è sufficiente indossare una maschera da wonderwoman.